venerdì 5 giugno 2009

esplorazione 02-06-09


ABBIAMO SUPERATO I 16 CHILOMETRI!!!!!!!!
Descrivo brevemente l'uscita.
Entriamo i due, Kraus ed io verso le 23.30 di lunedì sera.
Nonostante le titubanze iniziali (eravamo in piedi già dalla mattina, ed il giro a Gran Rondò richiede la ventina di ore...), realizziamo che quel meandro lasciato lassù, meritava di essere esplorato.
Entriamo più "agili" possibile, cioé con il materiale tirato all'osso: una batteria del trapano, trapano, cibo, rilievo e mazzette per spaccare un po' il percorso e renderlo più fluido e meno stancante. Le portate d'acqua sono in generale diminuite, e questo non é cosa da poco.
Senza tirare troppo, e spaccando per bene tutte le strettoine dei 200 metri che precedono l'ultima risalita, arriviamo a Gran Rondò in ottima forma.
Disarmiamo la risalita in vista di un riarmo più protetto, e per prima cosa effettiuamo un bel traverso aereo per raggiungere un meandro che si nascondeva dietro un angolo. Il meandro c'é, e mi sembra che viaggi da matti... ma ovviamente era uno scherzo di luci e ombre: finisce dopo una trentina di metri in sabbia e fango fossile. Rimarrebbe da infilarsi in un bucherello a pavimento... magari un giorno lo faremo.
Dopo un the ben caldo e zuccherato, entriamo nel meandro fossile discendente scoperto la volta prima. Kraus lo dedica a Francesco, un amico che da adesso ci seguirà da altre dimensioni...
Meandro Francesco é alto e, dopo 100 metri e un P15, scendiamo ancora una sequenza di un P11, P6, P6, P5, facendo circa un centinaio di metri fino ad infognarci in un cunicolo dopo una saletta.
La stanchezza e l'idea di riuscire a giuntare con l'ultimo bivio del ramo Sifonik, ci ha un po' fatto perdere la concentrazione: infatti se avessimo giuntato, avremmo guadagnato almeno due/tre ore di cammino per il ritorno. Invece avremmo dovuto stare alti (un po' prima dell'ultimo saltino), per vedere che il meandrone si alzava per oltre 20 metri, suddividendosi in tre livelli, molto simili a Sempredritto...... Sarà per la prossima volta. Anche la gran parte dell'aria era in alto....
Il cunicoletto finale comunque continua, ma é un po' rognoso. Comunque é da fare prima o poi.
In pianta vedrete che continuiamo a spostarci in un settore completamente sconosciuto della montagna. E questo logicamente é ottimo.
Ad un certo punto abbiamo deciso di tenerci ancora un po' di forze per il ritorno.
Dopo aver risistemato l'armo della risalita (é comunque da risistemare e cambiare la corda del 9), verso le 13 ripartiamo da Gran Rondò.
Seppur pensassimo di uscire molto tardi, riusciamo ad essere alla macchina verso le 16.30, e questo mi tranquillizza perché comunque l'uscita rimane alla portata.
Lassù c'é veramente ancora molto da fare...
Il computo finale ci dice 16.057 metri, a cui potremmo già aggiungerne 50 di meandro fatti da me ma non rilevati ancora.

Esplorazione 17-05-09



Programma del weekend: Edo e Conte entrano sabato mattina a risalire l'ultimo caposaldo di Sifonik (il salone a monte); Matte, Kraus ed io entriamo sabato sera a proseguire il lavoro. Si tratta inequivocabilmente di una "staffetta" di Progetto.
Non potendo descrivere in prima persona di ciò che hanno combinato i due sabatali, posso solo complimentarmi per il risultato ottenuto, e per aver portato a casa una risalita nel punto più remoto di Bueno (a monte), fatta con tutti i sacri crismi del caso.
Comunque, i due scellerati si caricano di un bel po' di materiale e lo portano fin là: risalgono venti metri e accedono nella Sala del Gran Rondò, da dove si diparte di tutto... e poi esplorano ancora un bel meandro fossile per almeno un centinaio di metri.
La seconda squadra entra poco dopo le 21 e l'incontro avviene prima del tratto stretto terminale, attorno alle 23.40... Con un andatura non eccessiva ci vogliono quindi almeno 4 ore per arrivare in zona esplorativa.
Bello scambiarsi pareri la' sotto (oppure "lassù"... boh!), e dai racconti invasati di Edo e Conte sembrava proprio che la nottata era in procinto di regalare grosse sorprese.
Prima di descrivere segnalo che Kraus si é giocato un Bonus-vita-masso, visto che Santa Kraus ha deciso di fermare il grattacielo che lo stava seppellendo a Sifonik. Cosucce da nulla. Poi, presi da raptus di vendetta lo abbiamo fatto letteralmente a pezzi... (Kraus o il masso?....).
La risalita permette di accedere a Gran Rondò. Da qui troviamo un caminazzo a destra di circa 40 metri con acqua, a nord un meandro fossile ancora da raggiungere. A sinistra abbiamo un meandro-camino stretto da verificare e un altro caminazzo da 40 metri con meno acqua. In altro sembra che ci sia veramente di tutto...Di fronte al caposaldo centrale del salone, c'è l'inizio di un meandro fossile che ridiscende, ma prima di questo, un altro meandro in arrivo sbuca da una risalita concrezionata.
Visto l'imbarazzo della scelta, e sapendo anche che gli staffettari si erano fermati su un P15... prima ci dedichiamo alla risalita concrezionata (un p7): qui esploriamo un meandro fossile stretto per circa una sessantina di metri che termina nello stretto e sottofrana. Peccato, perché era ventoso e si dirigeva in zone strane...
Rileviamo quindi il meandro fossile discendente fino al pozzo non sceso: é un P15 che alla base biforca. Un ramo a valle e uno a monte... che figataaaa!
L'orario non ci permette di andare molto oltre, ma prendiamo i primi metri del ramo che scende giusto per verificarne la direzione: c'é acqua e aria, e si dirige in settori sconosciuti, così come la parte a monte, che ha una sequenza di due saloni-camino (Le sale dalle Colonne di Burro). La seconda ha a circa 6 metri di altezza una bella condotta che prosegue...
In estrema euforia, dobbiamo purtroppo tornarcene indietro: sono circa le 8.00 di domenica, e il fatto di non essere allenatissimi si fa sentire.
A Gran Rondò lasciamo tutto l'occorrente per risalire e per proseguire l'esplorazione in discesa (la statica però non é molta).
Sifonik é comunque lungo e tedioso. Partendo dai rami nuovi verso le 9.30, usciamo esattamente alle 14.30 di domenica pomeriggio, con due-tre pause lungo il percorso.
Per concludere direi che la staffetta si é rivelata molto efficace: in due tornate abbiamo portato parecchio materiale, e soprattutto aperto ancora nuove porte all'interno della montagna. Inutile dire che ci avviciniamo al sedicesimo km e che prossimamente avremo grosse sorprese assicurate.
Continuiamo a fantasticare godendoci i nuovi dati.

Report 11-04-09

Ultime dal trio 132 (...anni... in tre), Vez Kraus Massi.

Non resistevamo alla tentazione di sapere cosa ci fosse al di là del ramo della frana iniziale. Chiaramente si sperava di estrarre una sorpresa cospicua dall'ovetto de pasqua, invece il bottino é di non più di 60 metri nuovi e stop.
Il ramo Altrosi, dopo una sequenza stronza di passaggi da desifonare, metà acqua e metà fango, dopo che la volta si rialza... ma che si riabbassa subito.... finisce sotto una frana che ha tutto l'aspetto di provenire dall'esterno. Alcuni balocchi arrotondati, tipici da fiume, di grosse dimensioni e sospesi sopra le teste, non ci hanno permesso di proseguire.
Non si capisce se la condotta prosegua al di là, oppure se effettivamente siamo prossimi ad uscire. Potrebbe essere la buona occasione per provare ad usare gli Arva.

Esplorazione 04-04-09

Report 4-04-09

Luogo: Abisso Bueno Fonteno

Partecipanti: Federico, Max, Kraus

Veloce raid pomeridiano alla frana dell’amonte iniziale di Bueno. Con la scusa di fargli dare un occhiata mando avanti Max che subito capisce che ormai manca pochissimo al lavoro di disostruzione.

Aizzato dall’eco e dal vento in aumento, egli imbraccia gli attrezzi e in poco più di dieci minuti siamo oltre. Dopo sette, otto metri il meandro si abbassa di nuovo e rimane un passaggio di dieci centimetri di altezza sopra una pozza d’acqua beffarda. Scaviamo un canaletto di scolo e dreniamo l’acqua.

La base è costituita da riempimento di ghiaia e fango risulta facilmente scavabile. Allarghiamo anche a soffitto e riusciamo a progredire per altri sei sette metri .La prosecuzione è visibile per una decina di metri con dimensioni transitabili.

La frana si è comportata da diga provocando il riempimento per sedimentazione fin quasi a soffitto del tratto a monte. Dovrebbe essere sufficiente guadagnare qualche metro di dislivello per migliorare le dimensioni di transito. Per passare manca pochissimo ma il tempo è scaduto e decidiamo di sospendere.

Kraus

Esplorazione 02-02-09

Ebbene, ecco il riassunto della telecronaca dell'uscita di questo week end.

Partecipanti: Mauri, Kraus, Massi

Le ultime uscite in "regioni" a monte di Bueno, ci hanno sempre regalato novità esplorative. Nel ritorno dall'ultime esplorazione a Frollohill, avevamo notato cose interessanti lungo la zona di Binario-Sifonik (soliti camini, traversi, finestre varie).
Nel frattempo si voleva anche sistemare la situazione degli armi, troppo vulnerabili alle piene dell'abissone, e quindi da rifare.

L'appuntamento é all'armo più alto sopra il telone che penzola dall'armo per Sifonik.
Ci dividiamo momentaneamente: Mauri e Kraus disarmano il traverso nella risalita della Faglia, a Sempredritto, collegando l'armo al Granduca in vista della prossima chiusura dell'anello con Fantator (P.50 da scendere inviolato); io vado a Portorotondo a recuperare un sacco con corda e moschettoni.
Morale della favola: quando ci reincontriamo siamo in tre con sei sacchi...
ma perché 'sti conti non tornano mai? Bòh!....
Riverificati tutti i caminetti tra Binario e la parte alta fossile di Sifonik, che si rivelano nulli, sistemiamo l'armo e ci dirigiamo verso Spalmer, con l'obbiettivo di risalire il camino a monte.
... Spalmer è proprio il nome giusto per la zona.... molto bello e interessante dal punto di vista morfologico, ma veramente marcio sotto un profilo fangoso e con due sacchi a testa...
Comunque la risalita parte dalla finestra che dà sul pozzo a circa +11 metri dalla sua base, e siccome é sotto cascata, Spider Mauri deve aggirarla con un simpatico traversoarzigogolo alla Orzowei... Ridendo e scherzando col gelo, si arriva a circa +30 metri, di fronte ad una condottina che riversa acqua.... e che dopo 5 metri sifona stronzamente con tre metri di 30 cm d'aria e 30 cm d'aria. Percorsa da vento violento, al di là si sente eco e acqua che scorre in ambienti...
Ci vorrebbe una muta stavolta....
Che sfiga....
Quindi si ritorna indré.....
Andiamo a vedere Lasciamo, che mi pareva di aver capito che finisse in un salone di frana da risalire. Non ci aspettavamo che terminasse in sifone maligno.
Torniamo alla fine ancora sopra Terre di Mezzo riperfezionando l'armo per evitare l'acqua.
Laviamo tutto il materiale che al momento é steso nella forra alla base della risalita che porta a sempredritto.
Usciamo domenica sotto una spettacolare nevicata: nell'ultimo tratto di grotta, dal P.15 all'ingresso, l'aria e l'acqua era veramente gelanti...

massimo

Esplorazione 12-01-09

Ciao a tutti,
eccovi resoconto dell'ultima uscita in Bueno.
Il programma era di continuare le risalite a Collosso, nella zona del fondo, ma non potendo entrare nel primo pomeriggio di sabato, consultiamo la lista delle cento vie da fare, e si punta a qualche ramo a monte.
Partecipanti: Mauri, Massimo, sacco trapano, sacco cibo-materiali, sacco corde (tre-trenta con moschi vari), mini punteros con una quaranta del nove (e moschi vari)
Entiramo alle 21.30: paesaggio spettrale reso luminosissimo dalla luna piena. La neve é parecchia e scendo fino al fiume semighiacciato con le catene.
Quindi si decide di riarmare la via che porta da Terre di mezzo a Portorotondo, andare a Fantator e disostruire meglio la strettoia per poi scendere il P.50 inviolato che dovrebbe giuntare con la risalita della Faglia in Sempredritto, disarmare il tutto e collegare l'anello col P.25. Nel frattempo si voleva dare un'occhiata alla zona terminale di Fantator e Rotohill.
Iniziamo con Rotohill, dal momento che ci sembrava di aver capito che termina in strettoia, ci portiamo il materiale adatto. Invece, nonostante le ristrettezze, riusciamo a proseguire subito a suon di mazzate, portando la luce nel nuovo tratto esplorato, che battezziamo Frollohill, naturale prosecuzione del ramo. Le dimensioni cambiano di poco: larghezza media di mezzo metro (ogni tanto di un metro), altezza media di 5 metri, e spuntoni da tutte le parti, ma marcissimi, quindi inaffidabili. Proseguiamo mazzettando per circa 7 ore, rilevando 350 metri nuovi, con Frollohill che non ne voleva sapere né di fermarsi, né di allargarsi un attimo. Logicamente il fondo é percorso da corso d'acqua, e di tanto in tanto il soffitto é intersecato da mini affluenti.
Il ramo per adesso non termina, ma ci fermiamo sotto un caminello troppo pericoloso da salire in libera, causa frollamento delle pareti... Bisogna piantare almeno un chiodo e portarsi una decina di metri di corda.
Dato importante é che siamo saliti da circa -70 a -3... Tutto il ramo é percorso da corrente gelida in entrata.
L'insieme Rotohill-Frollohill ora credo che superi il mezzo chilometro, e da percorrere tutto é abbastanza astioso, ma comunque divertente: merita di essere portato avanti. Il ritorno fino all'inizio di Fantator non é leggero (i sacchi rompono parecchio la minchia), e dato l'orario, rimandiamo la discesa del P.50 faglioso, per concludere l'opera di sostituzione corde a Portorotondo.
Usciamo verso le 15.00 di domenica, con l'ingresso ghiacciatissimo: bellissima la valle innevata, ma con le tute fradicie il momento dello spogliamento alla macchina diventa bastardo.
Nel complesso, ci avviciniamo ai 15.500 metri, con l'ennesima via da completare.
Bueno non smette mai di sorprenderci: é un bestione ed é spettacolare dovunque.

Report 29-09-08

Ciao ragazzi,
Vi aggiorno sull'uscitina del week appena passato.
Come da programma si era deciso di effettuare nuove riprese, nel ramo Wildewest e proseguire in seconda battuta, con la risalita della faglia. Entriamo verso le 17 di sabato Mauri, Edo, Giovanni, Giuliano, Kraus ed io.
All'ingresso la circolazione d'aria ha dato inizio al regime invernale, ma si avvertiva appena. All'interno un po' d'acqua in più delle settimane scorse, ma comunque ipertranquilla. Portiamo, nei cari otto sacchi con noi, anche il termometro di precisione, e alla base del P55 la misura altalena tra 8,5° e 9°.
In Wildewest parte il set FonteniKubrico: le eccentriche danno spettacolo così come i nostri faretti, e le riprese continuano a migliorare. Edo inventa la "lampada da petto", che crea nuovi effetti. E' da perfezionare, ma é un'idea ottima. Riusciamo così a portare a casa delle belle immagini: abbiamo ripreso parecchie eccentriche... vere e proprie chicche di Bueno.
Dopodiché rimisuro la temperatura a Sempredritto e mi dà 9°.
Giovanni e Giuliano escono verso la mezzanotte mentre si da' inizio alla risalita della Faglia, con sogni di chilometrate notturne. Il posto promette ma non é uno dei migliori al mondo. Mauri si fa il primo tiro di artificiale coprendo una trentina di metri con traverso: si arriva in un bel terrazzone, ma la cosa continua a salire. Edo prosegue per ulteriori 20 metri e rifinisce su terrazzato sotto altri 15-20 metri da salire. L'ambiente é ampio e si vedrà. Purtroppo la roccia non é delle più sane e impegna più tempo del previsto.
Usciamo con un aumento della portata d'acqua, ma lieve, verso le 10.30 del mattino.

massimo

esplorazione 26-07-08

E allora vi racconto l'uscitina di oggi.
Programma: risalire il fossile di Carrigo e in caso di insuccesso tentare l'attivo.

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A primo avviso Bueno sembra meno bagnato del solito, ma la situazione idrica, mam mano che si scende ci fa presagire che più o meno le portate siano invariate rispetto alle ultime volte.
Anche questa volta siamo rapidissimi (merito anche delle corde infangate, che nell'uscita nell'uscita del 3/8 cambieremo): sistemiamo un nodo lesionato sul P55 che sarà da sostituire alla prossima. prima del tiro sul vuoto. Entriamo alle 17 e alle 20.00 siamo già operativi. Il ramo attivo é ancora bagnatissimo quindi viene già scartato in partenza.
Arriviamo alla base della risalita da completare e nel sacco trapano si volatilizzano le punte... se qualcuno fosse stato seduto davanti all'ingresso forse avrebbe sentito gli improperi trasportati dal vento gelido.... A -450 e a +200 circa, essere impotenti di fronte ad un muro di fango, fa un po' incazzare...
Prima decidiamo di tornare indietro e andare a fare un giro a Sifonik e Wildewest. poi ci coglie la follia e tentiamo la prosecuzione senza chiodi.
Sicura in parete a + 30 circa, e Mauri risale ancora una ventina di metri, entra in un meandrino fossile fangoso che prosegue su sifone di fango impestato e strettissimo. Fanculo.
Circo Orfei per la discesa e disarmiamo tutto portando cinque sacchi alla base dell'attivo. Laviamo tutto il materiale e lo lasciamo steso in vista di futuri attacchi siccitosi. Prendiamo anche un campione di fango e un blocco di calcare per Bini.
Nel rientro vediamo ancora diverse cosine, individuando proprio sopra il primo camino di Carrigo, un megafinestrone che punterebbe a superare i
sifoni: 30/40 metri su roccia ottima, e quindi fattibile nella prossima uscita. Ritentiamo ancora di salire a Salsa Rosa, ma la portata della cascata ce lo impedisce. Poi, nella Straforra, risaliamo verso un arrivo in verticale per circa 20 metri fino a soffitto: qui troviamo un'altra risalita che darebbe accesso a grossi ambienti ben visibili e comunque raggiungibili in artificiale. In quel punto si tratterebbe di arrivi da zone totalmente sconosciute, ben più avanti della fine di Cattive Acque.
Sistemiamo ancora due passaggi infidi facendo crollare qualche massone lungo la straforra, dopodiché rientriamo, anzi... ri-usciamo.
Da Mastodont usciamo in tre ore e alle 11 di domenica siam fuori.

Massimo Maurizio