lunedì 30 giugno 2008

Esplorazione 29 - 06 - 08

Rispondo subito a Livio.

Avevamo notato già i vari lesionamenti: sono effetto delle piene degli ultimi mesi. Capita quando le cascate fanno sbattere la corda contro parete... dopo infinite volte questa si lesiona. Anche nei giri verso il fondo dovremmo fare un po di sostituzioni, più che altro perché il tratto che va dal fossile a Mastodont le rende infangatissime, quindi a rischio di discese velocissime e risalite con bloccanti che non vanno.
Faremo sicuramente una lista dei lavori del genere da fare, nella speranza che ci sia buona partecipazione.
L'armo del P15 lo abbiamo testato, e se nessuno si offende, é quasi più bastardo di prima, perché il traversino é troppo alto e obbliga a stare con le gambe nel vuoto, mentre prima si camminava: in più l'anello di partenza é singolo con fix un po' uscente. Volevamo sistemarlo definitivamente, ma eravamo troppo conci ieri a ritorno, e perciò vorrà dire che la prossima volta lo risistemeremo ad hoc, cambiando anche quel marciume di corda che ormai fa pena.

Nell'attesa del resoconto positivo della nuova grotta apertasi (Matte, Kraus, Anna, Conte coadiuvati da Edo e Mauri), vi dico quel di ieri:

Uscita 28/29 - Mauri, Massimo, Edo - Ramo Carrigo

Entriamo alle 20 di sabato, sperando che le acque si siano calmate un po', e che si possa attaccare la risalita del 40 sotto cascata. In effetti le portate sono ben più placate, e quindi la foga si rispecchia nella solita andatura. Mezz'ora fino a Fonteno Beach, un'ora fino a Mastodont, un'ora fino al sifone: 2 ore e 30. Lo continuo a scrivere, non per sottolineare che siamo forti, ma per far capire che andare a -450 é alla portata di tutti, e se presa con meno foga, in 4 ore si é tranquillamente al fondo. Invece, fatti due calcoli, in quelle zone a esplorare non ci va quasi nessuno a parte i soliti, forse per errate valutazioni o per sottostima delle proprie possibilità. Ed é pazzesco pensare che all'interno del Progetto, la maggior parte dei componenti conosca ben poco di Bueno... o non abbia visto i condottoni del fondo.
Vado avanti nel racconto.
Arrivati al fossile, Mauri si rende conto che gli scarponi (nuovi?) da ghiaccio della Asolo, si spaccano a pezzi man mano che cammina: a Mastodont abbiamo dovuto fasciarli con cordini e fettucce, altrimenti rimaneva scalzo... fa ridere, ma a -400 é veramente un calvario. Al sifone, praticamente era come avesse i sandali.
Qui ci prendiamo ancora due sacchi di materiale da risalita lasciati in loco e saliamo verso Carrigo.
Le speranze di risalire vengono presto annullate dalla cascata maledetta che impegna tutto il percorso della risalita (vi assicuro che il P.40 é grosso forte), e quindi dobbiamo ripiegare sul ramo fossile esplorato l'ultima volta.
Chiaramente il fatto che ormai Mauri si sia trasformato in un carmelitano scalzo, pregiudica un po' la potenza risalitrice, ma in ogni caso riesce a risalire un P10. Successivamente saliamo un P25 con pareti molto fangose che fa perdere parecchie ore tra sosta in parete ed esaurimento rinvii e ci fermiamo di fronte ad un grosso ambiente che sembra prendere la direzione della faglia visibile in carta... Dopo il volo della suola di uno scarpone, fino a tre pozzi più sotto, capiamo che anche per stavolta é sufficiente:
poco rilievo, ma nuova porta aperta verso l'immenso.... chi vivrà vedrà.
Dopo un po' di girovaganze qua e là, rientriamo.
I tempi sono nuovamente i soliti. Da Carrigo al sifone mezz'ora, dal sifone a Mastodont 1 ora, da Mastodont a fuori 4 ore. E usciamo alle 16 di domenica.


massimo

domenica 29 giugno 2008

Report 29 - 06 - 08

Giovedì , con Giampietro, Cica e Elena abbiamo fatto un'uscita a Fonteno, scopo risalitina sopra partenza Sifonik che avevo notato tempo fa, ma arrivati in zona ci siamo accorti che la risalita era già stata fatta, presenza di 2 fix.

Abbiamo allora fatto un giro "turistico" in zone dove alcuni di noi non erano mai stati e abbiamo notato che: la corda che porta da Portorotondo a Portobello è lesionata sopra il primo frazionamento, idem la corda che scende a Idrospit alla partenza del secondo pozzo.
Quindi attenzione! Andrebbero sostituite.
Probabilmente sono state le piene dei giorni scorsi.

Nell'uscire abbiamo tentato di rifare più alto il traverso dell'armo di partenza del P 18 - ramo principale - in quanto alcuni lo ritenevano troppo tecnico......ma non siamo riusciti a svitare sia i moschettoni sia le viti delle placchette in prossimità della partenza del pozzo (non avevamo con noi una pinza). Andrebbe perciò risistemato continuando il traverso fino alla partenza della corda in vuoto.

Livio

sabato 21 giugno 2008

Battuta Fonteno 21/06/08

Partecipanti: Edo, Kraus


Obbiettivo: Posizionamento GPS ultime cavità


Ci troviamo in piazza nel pomeriggio e dopo un bel gelato saliamo nella zona alta del paese dove troviamo Franco ( indigeno locale…) che in cambio di informazioni pretende una bicchierata di bianco della sua cantina in nostra compagnia.

Leggermente alterati ci avviamo e giunti in zona veniamo a sapere che la cavità che ci è stata segnalata da Franco è stata chiusa anni addietro dal proprietario del terreno. A compenso ci vengono fornite la indicazioni di un buco in località “ Boer “ che dopo una bella scarpinata in salita riusciamo ad individuare. Non sembra niente di promettente, un buco franoso da scavare con poca aria….

Torniamo sui nostri passi e andiamo a posizionare, sia il P17 sceso settimana scorsa, sia il Bucolegna di cui non possedevo ancora le coordinate.

A questo punto visto la densità delle cavità ( 4 a poche decine di metri una dall’altra )decido di battere i dintorni. Risalgo verso la testa della valle per una cinquantina di metri fino ad incrociare un sentiero che torna verso la strada. Lo seguo fino a quando improvvisamente il percorso finisce dentro una buca di circa due metri di profondità…..Ma da quando i sentieri finiscono in una buca ??

Perplesso guardo sul fondo e vedo che chiaramente si tratta di un inghiottitoio alla cui base un cunicolo dirige verso valle. Con i termosensori epidermici in preallarme scendo giù e immediatamente la mia faccia viene investita da un vento gelido. Bingoooo!!!!

Il cunicolo prosegue a vista per un paio di metri ed è ripieno di fogliame e detriti che scivolano all’interno. Va allargato e ripulito ma il lavoro non sembra difficile , ovviamente non abbiamo con noi nessun tipo di attrezzo ( neppure i guanti ) e quindi dobbiamo rimandare il tentativo di scavo.

Nasce cosi la storia di Buco Ghiotto…Il proseguo spetta a noi scriverlo.



A Bueno Kraus