lunedì 25 luglio 2011

La via dei sogni

 

In oggetto un nomignolo che dovrebbe portar lontano, sia col pensiero che fisicamente...

...si pronuncia ancora sottovoce...

..."la via dei sooooogni"... sccchhhht!!!!...

Come preannunciato, si é intensificata la caccia al by-pass che ci farebbe superare il limite dei sifoni.

Difficile trovarlo proprio lì a fianco, il Templare non ce la vuol regalare questa "botta di culo".

O Luca e C. passano dall'altra parte e ci raccontano, oppure ce la dobbiamo cercare mettendo insieme tanti elementi, che logicamente non sono mai sufficienti: Bueno è universale, e vince sempre.

Ma visto l'andamento inclinato a livelli ben definiti, e con potenti freatici fossili, l'alternativa è risalire o partire da molto più indietro.

Ultimamente abbiamo risalito dei mostri.

In basso: 70 metri a Collosso, 112 metri nella Regione degli Dèi, 125 metri a Mastodont, altri 20 metri a Mastodont, 170 metri a Carrigo.. Turgido e il Portale ancora aspettano..

In alto: 250 metri a Estigazzi fino a Binocolo (e tra un po' usciamo nel prato), 130 metri a Spectacular, altre risalite a No-Trano, Ariasanta, Colonne di Burro... Ci proviamo facendo traversi in forra, scavando condottone fossili intasate da fango.

Le stiamo tentando tutte, compresa ovviamente l'immersione di Luca e Davide.

Indubbiamente il campo giova a questo tipo di ricerca: possiamo muoverci battendo a tappeto il settore. E piano piano racimoliamo metri nuovi, nuove conoscenze.

Bueno è vicinissimo al diciannovesimo km, e tenendo incrociate le dita, potrebbe riesplodere da un momento all'altro.

Ma riesplodere sul serio.

Kraus e Corrado hanno individuato un camino abbordabile proprio prima del sifone, io ricordavo di una finestra ancora più a monte, ma parecchio in alto...

E questo era l'obiettivo dell'ultimo week end: andare sul fondo e risalire... risalire... risalire per poi finalmente ridiscendere, e "andare oltre"...

Partecipanti:

Kraus, Grip, Laura R., Rana, Max

Entriamo in tarda serata: è inutile, non riusciamo a entrare prima, ma quantomeno rompiamo il silenzio della valletta con i Prodigy "a stecca" e il tormentone "Vedo Nero" proposto da Rana,... il mitico "quinto elemento".

Il percorso di andata è bagnaticcio, l'ondata del nubifragio non è ancora passata, e la corrente d'aria era furibonda in uscita: con un anemometro di basso costo, misuriamo 5.5 km/h all'ingresso, quindi una velocità di oltre 1,5 metri al secondo: mica poco!

Prima di toccare il campo, a oltre - 400 disarmiamo il traverso fatto da Grip la volta prima, e sostituiamo tutti i moschi nel traverso del forrone appena scoperto.

Mokkaccio "più cacao che caffè" e a dormire ormai verso le 5 del mattino.

Al sabato iniziano le danze.

Privilegiamo il camino più basso, logicamente.

Inizia Kraus mentre Aracnia e Rana si visitano quasi tutti i rami del fondo fino alle risalite di Carrigo.

Dopo i primi 15 metri il Templare ci regala un bel "cul de sac", ed è inutile proseguire. Peccato, perchè Kraus ci stava prendendo gusto e saliva che era un piacere vederlo.

Proviamo a ripiegare sul caminazzo più a monte, consapevoli che sarà molto più lunga: la finestra in alto poi è ambigua, fa vedere ben poco.

Non mi dilungo in genere sulle performances risalitorie, ma per stavolta vorrei sottolineare la difficoltà della parete.

Forse a giustificare il lungo tempo di attesa dei mitici compagni di merende.

Applaudo chi sta ore là sotto a farmi sicura, e non perde mai la concentrazione.

A tratti si alternano un po' tutti, e mentre affronto ben tre tetti consecutivi, Rana e Grip vanno a scavare nella salone di sabbia oltre lo Smeraldo.

La risalita non scherza affatto: tre tetti spaccano la schiena, gambe e braccia, ma piano piano il nero in alto si delinea: a 30 metri di muro, riesco a superare l'ultimo ostacolo da brivido, il cambio parete su vuoto, e poi entro nel nuovo. Tutto ciò è reso più paranoico dal fatto che gli ultimi fix acquistati girano completamente dopo pochi filetti di dado.... e appendersi su chiodi che si possono tranquillamente sfilare, non è né bello, né rassicurante.

Impazza il tormentone.

VEDO NERO! Zazzazzazzazzazzara!

VEDO NERO!

TROUSSE DA RILIEVO! Zazzazzazzazzazzara!

TROUSSE DA RILIEVO!

VEDO NERO! Zazzazzazzazzazzara!

VEDO NERO!

Bé... la condotta forzata che mi si para davanti, ha proprio tutto l'aspetto di ciò che si stava cercando.

E' impostata nella direzione del sifone (cioè di scavalcarlo), è inclinata giusta, è bella (si cammina), e c'é aria...

Sistemo l'armo e aspetto gli altri trattenendomi da matti, ma godendo di brutto.

Il by pass....

Il by passssssssss... sssccchhhhh!

In fila indiana si va....

Trenta metri di cammino e ci troviamo di fronte ad uno slargo che in libera non si può fare.

Abbiamo finito i materiali cazzo!!!!

Di fronte la galleria prosegue, nera e di buone dimensioni.

Sotto lo slargo, Rana scende in contrapposizione fino ad un terrazzo, e fa un urlo.....

ECO esagerato!, larghezza di 7/8 metri e pozzone!!!!

Sotto si sente rumore di corso d'acqua...

E ci fermiamo qua... davanti a "La Via dei Sogni": dita incrociate e lieve tocco testicolare, nella speranza che sia veramente la volta buona.

Il rilievo in pianta ci dice che tra 5 metri scavalchiamo lo Smeraldo (e quindi la condotta fossile è già quasi oltre), mentre in altezza siamo a +35....

L'aria in arrivo sembrava avesse profumo di Tavernola.....

L'abbuffata di tortelli, con brindisi di cabernet e grappe locali, avviene credo verso le 5 del mattino.

Campo Base è bello!

La dormita è strameritata.

Perciò domenica partiamo alle 15.30 e usciamo alle 19.30 con il regime idrico altamente in ribasso.

massimo

sabato 2 luglio 2011

Bueno 24-26 giugno

 

Presenti: Grip, Laura R., Massimo

Anche in questo fine settimana, una squadretta di irrefrenabili si è addentrata in quel di Bueno Fonteno, con diverse cosine in programma.

Entriamo un po' tardino (situazione idrica in calo, ma sempre bagnaticcia) poco prima di mezzanotte di venerdì, e la prima destinazione è poco dopo il Fossile, cioè la nuova "Via Paglia". Volevo che Grip e soprattutto Laura la vedessero, per pianificare o uno scavo a ritorno, oppure una delle prossime uscite (in realtà sia io che Grip, speravamo che Laura, ovvero Aracnia, passasse).

Quindi si rimette in piedi il circo orfei, e con un breve tratto di trapezismi, rientro nella condotta a soffitto e sistemo un armo.

Laura è ovviamente colei che andrà più avanti: a quanto pare la via sembra si allarghi a soffitto e che vada avanti. Lo scavo è di qualche metro e in una giornata si può risolvere. L'aria c'è, e la direzione del rilievo indica che si dirige in zone ignote.

Scendiamo poi a Mastodont, e diamo un'occhiata alla risalita del Portale, per valutare cosa fare il giorno dopo: Portale o Pisciollo (il rivoletto che si attiva nel salone e sgorga da una fessura a circa 10 metri di altezza).

Il Portale è un ambientone, bello e ben concrezionato: una ventina di metri in alto sembra ci sia una forra....

Prima di arrivare al Campo Base, visioniamo anche la via nuova percorsa la settimana precedente... anche lì ci sono risalitine e un traverso da fare.

Sabato chiaramente ci si sveglia un po' tardi.

Portiamo tutto il materiale a Mastodont e tento la risalita fino a sopra il Pisciollo, dove mi sembrava ci fosse una condotta forzata.

Salgo circa 17 metri e raggiungo la meta: la condotta c'è, ma un pavimento di concrezione la rende intransitabile per almeno 2 metri. Al di là si rivede ambiente e concrezioni, ma sinceramente di disostruire pesantemente (a Mastodont... sembra un controsenso...) non ne abbiamo voglia. Purtroppo per il Portale è un po' tardi per risalire. IMG_2869

Così, torniamo nella via nuova per il campo dove Grip decide di fare un traversino di una quindicina di metri.

Riportiamo nuovamente dietro tutto il materiale...

Grip realizza il suo primo traverso in maniera sopraffina, e purtroppo non é ripagato della stessa moneta: in alto la forra chiude inesorabilmente.

Così, tanto per concludere, piantiamo ancora di chiodi sistemando nuovi passamani sul vuoto: al Campo Base ora ci si arriva veramente in scioltezza, camminando su traversi....

Il solito festino da campo stavolta é all'insegna del "pesante ma non troppo", e quindi la decisione finale è di dormicchiare un po' di più domenica e prendercela veramente comoda: una volta tanto ci può anche stare.

Di primo pomeriggio partiamo e in circa 4 ore siamo fuori, catapultandoci alla festa della Protezione Civile di Fonteno, dove tra casoncelli, brasato e vitello tonnato, concludiamo degnamente la settimana.

Massimo