mercoledì 29 maggio 2013

Svaporub non si concede ancora


26 maggio 2013


Domenica siamo stati ancora a Svaporub.

La giornata era "luminosa" ma gelida, e si sperava non andasse a piovere (o anche a nevicare).
Le parole di Max Mannotelli, riguardo l'ultima punta "bresciana"di scavo, erano a dir poco super invitanti, dal momento che dietro l'ultimo lastrone pareva si potesse finalmente passare.
Già la domenica precedente eravamo stati bloccati da grandine e intemperie, quindi la voglia di proseguire era potente da parte di tutti.
I presenti: Max, Max Mannotelli, Grip, Roby Cerro (Cerretti... "figaro quà e figaro là), Fabio (per l'occasione "Gattana Gions") e il Conte.
Ditta scavi Progetto Sebino - Foto: Max Pozzo
Tutto il terreno era impregnato d'acqua, e la speranza che l'ingresso non fosse marcio, é stata subito spazzata via quando siamo arrivati in loco: una schifezza totale. Il fango estratto é ri-colato all'interno, rendendo il posto da "bagnamento alla mutanda".Il vento gelato all'esterno (9°), non ha aiutato nessuno.
Il lavoraccio comunque ha preso inizio: all'esterno abbiamo spostato tutte le macerie, in modo che non ricadessero dentro, mentre da "giù sotto" arrivavano i lastroni estratti con paranco.
Alla fine della giornata il risultato è di circa 10 metri, con un'inclinazione di circa 25°. 
Bisogna ancora allargare sia in fondo che negli ultimi metri.
Oltre l'ultimo diaframma, i pietroni rotolano verso un vano più basso per circa tre metri ancora, e oltre si vede nero e la forma dell'ambiente che diventa meandreggiante.
Quindi manca proprio poco e si passa.
L'aria era in debole uscita, vista la condizione prossima allo stallo.


Ieri, martedì 28, Grip ed io siamo saliti invece da Valmaggiore verso le pareti dietro al Sicolo, nel tentativo di raggiungerle dal basso, visto che con il binocolo abbiamo individuato dei buconi in parete. Dopo 2 ore e mezza di camminata tra rovi e passaggi di cinghiali, non siamo riusciti ad arrivarci, ma abbiamo trovato comunque un buco nel bosco (Cinghios 1) da vedere (anche se nel Calcare di Zu).
Nel ritorno abbiamo anche individuato numerose sorgenti (analizzeremo le acque), e una strada sterrata che faciliterà l'avvicinamento.

La ricerca continua e non si ferma mai...

Max 

sabato 25 maggio 2013

Golem: inizia l'apertura dell'ingresso basso


21 maggio 2013


Nell'onda degli ultimi scavi, partendo da Nueva Vida, gli ingressi in valletta, gli ingressi alti a quota 1200, quelli  effettuati in zona Genesi, Parzanica, Polaveno, Bus del Zio e Svaporub, é partito ufficialmente anche lo scavo dell'ingresso soffiante sullo sterrato che porta a Croce di Marone.
Il lavoro fa parte del progetto di ricerca relativo al Monte Guglielmo, che porteremo avanti in collaborazione con il G.G. Brescia, che prevede anche prossimi mini campi estivi sul massiccio.
Oltre all'ingresso alto presso la cima del Redentore, gli obiettivi prossimi sono la rivisita della Caìa di Val Busa (scoperta ed esplorata dal GSM), e l'allargamento di alcuni buchi avvistati in un settore che potrebbe avere connessioni con Tufere.

Monte Guglielmo: inizio lavori - Foto: Max Pozzo
Martedì sera all'appuntamento eravamo presenti Andrea e Max, oltre a Silvio, Mauri, Frizzi, Benji e Vichy del GGB.
Lo scavo é iniziato subito pesante, rincorrendo l'aria sotto i sassi.
Ne sono stati estratti in gran quantità, e non resta che proseguire. L'aria in uscita é conosciutissima da tutti, in estate é parecchia. Martedì, nonostante la temperatura quasi invernale, l'aria si faceva sentire in ogni caso.

Ci vorranno un bel po' di uscite per avere idee più chiare, ma l'importante era iniziare.
L'attività infrasettimanale aumenta...

Max

Tutte le sorgenti in piena!

18 maggio 2013


Panoramica Lago D'Iseo  - Foto: Max Pozzo
Rino di Predore - Foto: Max Pozzo
Dal momento che l'ingresso di Svaporub continua ad aumentare il suo soffio gelido, anche oggi l'obiettivo é di continuare lo scavo.
Inutile dire che già alle 7 della mattina, il diluvio volge verso il peggio.
Partiamo comunque: Max, Andrea, Grip e Vez.
La pioggia é persistente, e fare 1 ora di cammino per arrivare bagnati alla mutanda fino all'ingresso, non ci sollazza. 
Ne approfittiamo per fare un bel giro sorgenti, visibilmente tutte in piena stratosferica.
Dal Rino di Predore visioniamo tutto il percorso lungo le rive 
del Lago d'Iseo, fino ad arrivare all'Acquasparsa di Grone.
Lo spettacolo naturale é assicurato: l'acqua restituita dall'area carsica é veramente tanta, e stimola ancor più a cercare.


Sorgente Acquasparsa - Foto: Max Pozzo
Una battuta esterna in zona Grone, ci fa adocchiare possibilità per prossime "aperture".
Uno sprazzo di sole poi, ci fa ritornare alla destinazione iniziale: si torna a Casa Grip a prendere materiali, e saliamo verso il Monte Torrezzo, sperando che il tempo regga.
Arrivati a Svaporub incolumi, Zeus si accorge della nostra "asciuttezza", e ci riversa addosso una mezz'ora di grandinata, e poi un'ora e mezza di gocce da mezzo litro l'una.


L'ingresso di Svaporub fa veramente schifo: nessuno ha coraggio di uscire dal misero telo sotto cui siamo riparati, tantomeno di cambiarsi ed entrare là dentro.
Amen.
Aspettiamo poi che passi il nuvolazzo, riuscendo a malapena a ritornare intirizziti, ma non lavati, alla macchina.

Bar.
Cioccolata calda di metà maggio...

Svaporub... non credere di fermarci.

Max 

Ancora Svaporub

12 maggio 2013


Ciao a tutti,
vi rendo partecipi delle attività che abbiamo svolto oggi con un filo di emozione, dato che è il mio primo resoconto da "tesserato" di Progetto Sebino. 
Partiamo alle ore otto da Gussago, da Gussago perché oggi siamo in tre, io Mannone Massimiliano (Max Mannotelli) e altri due soci del GGB: Silvio e Massimo. 
Spero che non passi inosservato questo avvenimento, tre bresciani, di due gruppi diversi, nelle grotte del Sebino, questo per far capire che all'interno del Progetto c'è una veduta ampia, aperta a tutti quelli che amano la speleologia e che vogliono dare il loro contributo.


Svaporub - Foto: Massimiliano Mannone
Arrivati ai Colli di San Fermo, ci dirigiamo, belli carichi, verso Genesi: vogliamo vedere come è dato che anche io non non ci sono ancora mai stato. Gli "gnari" del  GGB dopo aver visto l'ingresso e la zona "ricca di pareti" sono entusiasti. 
Poi ci dirigiamo a Svaporub, non sto nella pelle: VOGLIO SCAVARE!!!! 
Nel pertugio dello scavo iniziale grotta, c'è molto fango perché ultimamente diluvia sempre... si scivola facilmente fino in fondo (6 metri).

Iniziamo a spostare dal pavimento lastroni enormi, li leghiamo e li portiamo fuori.

Sotto l'interstrato, la via continua, si vedono un paio di metri di prosecuzione e i sassi di là rotolano: la roccia è pulita, l'aria in uscita tanta... che dire, promette bene no? 

Svaporubbbb!!!!

Mannone Massimiliano 




Svaporub prende forma...

28 aprile 2013

Torniamo nella zona battuta il 25 aprile.
Lo scopo era chiaramente di dare inizio all'apertura di Svaporub, e visionare il pozzo in parete, oltre ad altri buchetti, compreso il P15 Inprato.





Siamo: Livio, Max, Grip, Max Mannone, Kraus, Laura (figlia di Kraus), e Silvio Fieschi del GGB.
La squadra scavi pesanti é composta da Grip, Max e Massimiliano, che per oggi é soprannominato Max
Mannotelli, visto che aveva problemi di cresta spuntata...
Gli altri invece si dedicano a calate in vallette e pareti.
Lo scavo procede abominevole, e il materiale estratto é tantissimo. Procediamo in interstrato per circa 5/6 metri con una corrente d'aria fredda in uscita notevole.
Dalla foto si vede l'impostazione su frattura, e scende seguendo l'interstrato, e quindi ENTRA.

L'ingresso di Svaporub - Foto: Max Pozzo


Svaporub: zona scavi - Foto: Livio Palamidese

Siamo convinti che con una o due uscite così, la nuova bestia si aprirà.

Nel frattempo, viene sceso una nuova verticale sopra un dirupo: il Pozzo in Calanco, che misura 10 metri ma poi toppa. Lo rileviamo.
Anche in parete, i vari buchi si rivelano toppi, ma rimane ancora parecchio da vedere.
Proseguiremo anche qua.
Genesi ha solo bisogno di due colpetti, e poi prosegue.
Svaporub è appena in embrione, ma alita molta aria...

Max




Genesi fuori porta... e nasce Svaporub!

25 aprile 2013

Anche oggi ci siamo diretti nel settore Genesi a visionare qualche valletta e possibilmente scendere qualche terrazzo dei "calanchi" situati sotto il Torrezzo che si vedevano proprio da Genesi.
Siamo: Laura, Max, Giuliano e Max Mannone.

Genesi: panorama e pareti a sx - Foto: Massimiliano Mannone
Facciamo prima un giro alla ormai mitica "panchina" sopra il lago di Endine, da cui il panorama é mozzafiato, e in modo da scattare alcune foto con il teleobiettivo di Giuliano abbastanza pazzesco (un 1000 mi sembra). Si decide quindi di visionare prima una valletta che da tempo mi sembra che "chiami".

Gli strati sembra che siano un po' spostati proprio in corrispondenza della valletta, e la cosa é interessante: una possibile discontinuità non guasta per trovare ingressi.
Faccio una personale "gurata" prevedendo di trovare in giornata un P10 che va...
Scendiamo i primi saltini della valletta, molto ricoperti da materiale boschivo, con già diversi strati affioranti ai lati. Più ci si approfondisce, più diventano evidenti i pacchi.
Posizioniamo un piccolo interstrato che sembra abbia un po' d'aria in uscita. Forse estraendo il materiale potrebbe essere valido.
Scendiamo ancora qualche salto e un piccolo riparo laterale attira la nostra attenzione.
Togliamo materiale e piano piano lo sbuffo d'aria aumenta, fino a diventare nettamente evidente.
Mannone diventa una trivella umana, ma poi si rende conto di essere in maniche corte nella terra nera.
E' un'ingresso alto (1124), ma come tanti alti funziona da ingresso basso? Lo appureremo nei prossimi mesi perché in questo periodo l'inversione è ancora in fase di ribaltamento.
Essendo sprovvisti di tute e materiale vario, possiamo fare ben poco, ma ci basta mettere l'orecchio nell'anfratto da dove esce l'aria, e sentire nuovamente quel suono che ha preceduto le nostre ultime scoperte...

Svaporub: il ritrovamento - Foto: Max Pozzo
E' LA MUSICA DEL FIUME!



Il fiume d'aria...

Nasce Svaporub.
Continuiamo quindi il giro per i Calanchi (nuova denominazione per indicare vallette, burroni e pareti tutti assieme, con qualche terrazzamento da panico) e ci dividiamo.
Giuliano e Mannone vanno in basso, Laura ed io saliamo nel sentiero alto.
I due Orzowei, fanno un giro tra paretine e sentieri da capre, trovandosi in un picco in parete sopra un bel pozzo cilindrico, stimato 4 metri. Alla base c'é detrito, ma anche il pacco di interstrato che immerge ed entra.... 
Anche in questo caso: zero attrezzi, e zero tute e zero caschi.... quindi inizia il conto alla rovescia per domenica...
Giusto per finire, in un gran bel pratone e su indicazione di alcuni locali, individuiamo un buco che al lancio del 
sasso ci sembrava fosse un bel P10.


Il P15 "Inprato" - Foto: Max Pozzo
Invece, con un misero spezzone da 15 metri, riusciamo a far toccare il fondo ad un faretto.

Alla base sembra grande e non si capisce cosa ci sia oltre...
Il  prossimo fine settimana é servito...


Max

Genesi prosegue...

21 aprile 2013



Domenica siamo stati nuovamente a Genesi. La nuova grotta avvistata da me e Grip.


L'intento era di verificare eventuali prosecuzioni, effettuare il rilievo e una serie di video e foto.

Sul fondo, una data, 16.10.1988, indica che in passato é già stata vista da qualcuno, ma per ora non se ne hanno notizie a livello catastale.

Genesi: l'interstrato che scende - Foto: Cristiano Mondini

Siamo: Grip, Laura, Max, Cristiano, Vez, Kraus.

Arrivati sopra i paretoni, Kraus diventa "l'Uomo Calante", e assieme al Vez, scendono le varie pareti visionando quasi tutti i buchi avvistati la volta scorsa.
I risultati non sono eclatanti, ma forse c'è ancora un ingresso che potrebbe andare.
All'interno di Genesi, diamo un'occhiata prima alla fessura della diramazione a monte, quella con aria. Rileviamo che il flusso risente troppo delle folate di vento esterne, quindi rileviamo e ci dirigiamo verso il fondo.
Lo sviluppo non è poco, e mentre si prosegue con il mitico Kristiano che fotografa e filma, visioniamo anche ogni prosecuzione laterale.
Genesi: disostruzione - Foto: Laura Rescali
Necessitano tutte di disostruzione pesante, e probabilmente non portano a vie laterali: l'unica possibilità rimane quella del fondo.
Dopo una potente disostruzione della fessura finale, passiamo ancora e scendiamo per ulteriori 25 metri rispetto alla volta scorsa.
La zona nuova é concrezionatissima ma tende a stringere proprio su concrezione.
Proprio mentre si pensava di mettere la parola "fine" alla nuova cavità, con due mazzate ben date, riesco ad allargare e a vedere che oltre la strettoia c'é del nero.
Oltretutto, dal fondo arriva parecchia aria, e questo é un buon segno, anche se ci sono ancora troppi collegamenti con l'esterno e la circolazione interna ne potrebbe risentire fuori modo.
Tocca quindi alla più minuta Laura, cercare di spingersi più possibile per vedere cosa c'é oltre.
Le notizie sono buone, prosegue più ampio e sembra ci sia lo spazio quasi per camminare!!
Minchia!

Poi ci penserà il Vez a far franare un bel balocco proprio sopra la fessura che da' accesso alla parte nuova, e quindi la prossima volta il lavoro sarà doppio...


Genesi: sezione 3D - Archivio Progetto Sebino
Esplorazione ancora non conclusa quindi. 

La grotta per ora ha un dislivello di 44 metri (-32; +12 m) e uno sviluppo di 135 metri.
La quota di ingresso è 1196 metri, e si apre in un potente interstrato nel Calcare di Sedrina.
Continueremo in questi giorni a visionare le pareti e le vallette del settore.

Max




Guarda il videohttp://www.youtube.com/watch?v=J5YD8_0ALmA&noredirect=1

Genesi! settore nuovo, grotta nuova...

17 aprile 2013


Finalmente, sciolta la neve e uscito il sole, oggi si poteva andare a fare i segugi lungo le pareti che sovrastano Monasterolo.
Precisamente nel settore che abbiamo denominato Genesi. Le pareti sono sopra la località Belzignolo e sono 
alte un centinaio di metri o forse più.
Genesi: parete e ingressi - Foto: Massimo Pozzo
Siamo Grip e Max.
Lasciata l'auto in zona Torrezzo, ci dirigiamo velocemente fino alla cresta che ci interessa e poi iniziamo a cercare la via buona per vedere se il grande antrone visto dal lago, merita.
Quando arriviamo sull'unico picco di fronte, rimaniamo stupiti dalla quantità di buconi in parete.
Le calate sono di almeno una sessantina di metri.
Senza corde non possiamo fare molto, ma una via terrazzata ci permette di raggiungere quelli siglati con 2 e 3.
Il 2, con un imbocco che ci ha fatto sognare, chiude dopo 5 metri, ma si può scavare.


Genesi: salone interno - Foto: Massimo Pozzo
Quando Grip entra in Genesi 3 (che da ora diventa semplicemente "Genesi"), comincia ad urlare.
Grosso!  Aria!  Grottone!  Salone!                 VA GIUUUUUU'!!


Genesi: l'ingresso - Foto: Massimo Pozzo
Mi trovavo in un picco sporgente giusto per dargli indicazioni e per fare foto. 
Il paretone sotto non scherza affatto, ma visto che il nostro uomo era partito senza casco, mi viene a recuperare e con luce si entra nella nuova grotta.
Si tratta di un enorme interstrato, che entra e permette di stare in piedi. A monte sale, con una bel salone 
concrezionato, fino ad un secondo ingresso. Più su ancora, da una fessura arriva un vento micidiale....
Verso il basso, scendiamo forse una quarantina di metri, sempre in interstrato, fino ad una frana che Grip supera, riportando notizie positive se si scava.
Insomma, circa un centinaio di  metri di ingresso nuovo, e potrebbe andare con qualche sforzo.
I calcari affioranti sono quelli di Sedrina... Ottimo!
Non eseguiamo il rilievo perchè tanto sarà una delle prossime mete...

Max

sabato 18 maggio 2013

Nueva Vida: Ramo del Traverso

13/14 aprile 2013

Sabato pomeriggio siamo entrati in Nueva con l'obiettivo di effettuare il traverso sul P170 e se possibile intubare l'attivo per poter esplorarne il ramo.
Siamo in otto dispiaciuti, per la mancanza di Massimiliano che all'ultimo momento ha dovuto rinunciare: Kraus, Grip, Andrea, Max, e quattro bresciani: Matteo, Benji, Don e Sicuro.
Ci dividiamo subito in due squadre iniziali. A Kraus, Andre e Grip l'ardua impresa di portare il secondo tubo (sempre loro!) all'imbocco dell'attivo. Gli altri si dirigono a completare il traverso iniziato da Edo quest'inverno.
Nonostante il periodo vicino allo stallo, Nueva Vida ieri ha avuto una breve inversione,  ma comunque all'interno la corrente d'aria é sempre fuori dal comune.
Ieri c'era anche parecchia acqua. Le risorgenze a livello lago erano tutte in pieno carico.
Impossibile quindi procedere all'intubamento, ma l'opera é semplicemente rimandata alla prima occasione (già a ritorno il livello era più basso e se non piove si può tentare già alla prossima).

Nueva Vida: Ramo Traverso - Foto: Matteo Rivadossi

Rimane da tentare il traverso, e al massimo anche il finestrone a 35 metri sotto l'imbocco del P170.
L'arrampicata  è meno veloce di quanto prevista dal Pota, così come poi la calata 15 metri sopra. Matteo fa delle belle acrobazie e con un pendolo riesce a raggiungere un terrazzo dietro il meandro Fossile, che ha una prosecuzione che retroverte.
Sempre continuando a traversare, raggiunge la parte opposta, che non presenta prosecuzioni.
Sopra il terrazzo, c'é anche una condotta forzata che prosegue ma poi stringe un po'.
Unico problema é che sono caduti grossi massi, e quindi finchè non avremo un nuovo rocchetto da 200, il P170 è da prendere con le dovute cautele.
Dal meandro che torna indietro, arriva una violenta corrente d'aria fredda. Il ramo é grosso e scende, con parecchio fango-colla sul pavimento. E' un fossile ancora più vecchio di quello da cui arriviamo.
In alcuni tratti si cammina in ambienti notevoli e molto concrezionati, e scendiamo due P5, un P20 inclinato, un altro P20, un P10 fino ad arrestarci su un vuoto nero ed enorme, che il rilievo indicherà come il P120 parallelo.

Nueva Vida: Ramo Traverso - Foto: Matteo Rivadossi

Non avendo più materiale per scendere un 120, ci fermiamo qua.
Sotto di noi si sentono i due corsi d'acqua che fanno cascata, per cui diventa una buona occasione per raggiungerli senza fare traversi allucinanti partendo da metà P170.
Nel tornare indietro, scendiamo ancora un P18 in una spaccatura laterale che stringe sul fondo, con un camino da 20 da cui arriva acqua (meandrino in alto).
In totale misuro circa 285 metri di rilievo, e nel totalone Nueva Vida supera i 3,8 km.
Nel ritorno facciamo anche una marea di foto.
Rimangono aperti quindi i dubbi sul Finestrone e sull'Attivo, e se ne aprono altri lungo le pareti dei due pozzoni.
Usciamo verso le 8 di mattina della domenica.

Max