martedì 31 luglio 2012

Esplorazione subacquea Bus del Tof -- 29-07-2012


Nelle ultime due settimane, è stato oggetto di attenzioni il noto Bus del Tof, presso Sarezzo in Val Trompia (Bs). La risorgenza, ha lungo il percorso (250 m circa) ben quattro sifoni, che in periodo di secca si possono bypassare fino all'attacco del quarto. In caso di piene il drenaggio è notevole e in passato ha dato esito positivo al collegamento col soprastante e più noto Fierarol di Vesalla (LoBs 330), che dista oltre 2,5 km in linea d'aria per un dislivello superiore ai 400 metri tra i due ingressi.






Durante un primo sopralluogo in immersione, Nadia Bocchi ha percorso una prima volta ciò che è stato esplorato fino al limite ultimo, cioè l'inizio di un sesto sifone.


Fatte le dovute ricerche sulle precedenti esplorazioni che risultano abbandonate da anni, ne rieseguiamo la topografia dall'ingresso, più tutto il percorso sommerso.


Con l'assistenza in acqua di Luca Pedrali, Nadia ha rieffettuato la sagolatura dei sifoni conosciuti: il quarto risulta di circa 36 metri, a cui fa seguito un tratto aereo di 60 metri. Il successivo quinto sifone misura 35 metri, poi 10 metri in aerea e finalmente il sesto sifone, esplorato in passato per circa 30 metri. I sifoni precedenti non superano i 4 metri di profondità.


Nadia, decisa a portare avanti questa ricerca, a questo punto prosegue l'esplorazione per ulteriori 50 metri con una profondità massima di 10 metri, trovandosi in una galleria enorme che si allarga a dismisura (10x5 nel punto più largo) e che continua ancora con un inizio di risalita (80 metri sifone, ferma a -8 m). 








Ovviamente al loro ritorno (due ore e mezza dopo), il festino è stato generale: una grande gioia ridare vita a una cavità considerata "storica" nel panorama bresciano, e soprattutto al complesso carsico ancora nascosto di cui è la bocca da dove ne fuoriescono le acque.


Come sempre un plausone agli explospeleosub, ma anche ai volenterosi che ultimamente portano saccate di bombole dovunque sia necessario.


Oltre a Nadia, Luca e Ivano (il loro cane), c'erano Fabio Gatti, Laura Rescali, Giuliano "Conte" Mazzotti e Max Pozzo.



Max

lunedì 30 luglio 2012

Report 28-07-2012

Luogo: Abisso Bueno Fonteno, ramo Straforra
Partecipanti: Corrado (Corra), Fabio,Federico (Vez), Claudio (Kraus)

In previsione dell'immersione speleosubacquea nel sifone smeraldo pianificata per la terza settimana di agosto era stato stabilito di rendere la via di progressione il più agevole possibile. La quantità e il peso dei materiali d aumenta sempre di più proporzionalmente alla difficoltà dell'immersione.Da qui la necessità di limitare al minimo le fatiche degli speleo impegnati nel trasporto.
Quindi la squadra dei genieri di progetto si è mobilitata con l'obbiettivo di rivedere e attrezzare i passaggi che più richiedono dispendio di energie.

Venerdì sera ritrovo a casa di Corra per un caffè, preparazione dei materiali e relativi sacchi, e via ci catapultiamo all'ingresso per scendere velocemente senza soste fino al campo base a quota -420.
Dopo un piccolo break ci dividiamo in due squadre.
Corra e Fabio vanno al sifone a sistemare la teleferica che dopo gli strappi accusati durante l'ultima spedizione necessitava di un'irrobustimento degli ancoraggi. Anche questa volta Corra si esibisce in una serie di acrobazie sospeso sopra l'acqua.
Poi installano un piano di lavoro sopra un supporto di cavi tensionati che consentirà un'agevole assemblaggio dei rebreather.


Vez e kraus invece si dedicano al tratto di forra che dal campo conduce al sifone. La calata sulla prima vaschetta dopo la cascata di Cattive acque è stata modificata con l'aggiunta di un traverso.
Sul tratto finale della forra sono state installate delle zanche metalliche che consentono un comodo appoggio ai piedi. La progressione che prima veniva fatta in contraposizione con pochissimi appoggi validi e il rischio di finire in acqua ora è diventata una quasi passeggiata. Gran parte di questo lavoro è stato svolto da Vez che per l'occasione si era attrezzato con degli stivaloni alti da pescatore che gli hanno consentito di lavorare in acqua. Buffo da vedere ma terribilmente efficace!!
Inoltre abbiamo portato altre tre bombole al sifone. Complessivamente ormai saranno una decina e sono tutte appese ordinatamente sulla parete soprastante lo specchio d'acqua. Sara da ridere quando dovremo riportare tutto in superficie!!

Kraus





martedì 17 luglio 2012

Report week 14/15 Luglio Frollohill




Siamo in 4 a varcare la soglia di Bueno, è sabato sera e sono le 18.45, Laura,Silvano, Edo e Matte.
Il lavoro sul P25 mi ruba quasi due ore e piega due punte del trapano, mi dispiace ma uscendo a sbalzo sono scivolato parecchie volte.
Ora il traverso sul P25 è orizzontale e si arriva alla base del P80 con le sole longe.
Corda seminuova, placche e moschi inox e gradini in ferro, ormai sono sul manuale di come si arma un traverso.  
L’armo sul P80 lo sistemerò un'altra volta…praticamente valutando il lavoro da fare con Matte mentre salivamo, bisogna rifare parecchi armi e serve un uscita giornaliera solo per sto lavoro.
Come al solito il P80 scarica e stavolta prende il casco di Matte…
Silvano prova a mazzare un po’ la strettoia con Kiletta ma il lavoro risulta molto difficoltoso.
Attacchiamo Frollo alle 23.50 e stavolta lo percorriamo in tre orette e mezza con pause “riflessive” e invocazioni “filosofiche”.
Stavolta è Frollo che ci frolla, tute e imbraghi mangiati,tibie e gomiti a sangue…quante invocazioni “filosofiche”!
Facciamo sosta prima del solito saltino da dove poi abbiamo cominciato a rilevare il nuovo.
Faccio due foto ricordo durante il ristoro.
Le facce sono le solite, io e Laura ormai siamo abituati al frullatore ma Silvano e Matte un po’ meno, resta comunque una bella prova di forza fisica ma soprattutto mentale.
Ci beviamo due Thei ai frutti rossi e poi cominciamo i lavori.
Matte e Silvano ci precedono con sacco corda, moschi e bidoncino con macchina fotografica e faretto.
Io e Laura rileviamo.
200m di nuovo frollo e manca ancora il ramo che ho esplorato velocemente solo con mazzetta alla mano….quello che và verso Gran Rondò (almeno credo).
Purtroppo arrivati alla saletta su Faglia ci accorgiamo che la macchina fotografica è rimasta sulla mensolina là dove abbiamo mangiato e quindi niente foto ma per fortuna mi ero infilato il torcione nella tuta e con quello la condotta che parte quasi a soffitto della faglia non mi è sfuggita.
Peccato che sia a  ­­­+20 dalla saletta, su pareti che chiamare marce è fare un complimento.
Bisogna quindi ritornare con attrezzatura per risalita e almeno un 60m di corda, le possibili prosecuzioni sono due lì nella faglia.
Al rientro arriviamo al bivio principale e Matte vede i miei occhi che supplicano di andare a vedere cosa c’è la dietro…non ha nemmeno finito di dire “se vuoi andare vai, ti lasciamo mezzora di tempo” che ero già nella forra con “Lino” in mano.
Stimati sono almeno 60m ma mi sono fermato solo perché essendo a soffitto dovevo scendere a pavimento (4m) e mazzare un bel po’ per proseguire.
Un altro lavoro per Kiletta.
Ritornati alla mensa risistemiamo e rientriamo; Frollo in due ore e all’ingresso alle 15.00.
Quasi dimenticavo, all’andata, proprio all’inizio di Frollo abbiamo incontrato un bellissimo Ghiro con un codone stupendo…..puzza di esterno.
Per ora è tutto, la giunzione la faremo la prossima volta, ne sono quasi certo.
Al prossimo Frullato.

Edo

lunedì 9 luglio 2012

Luca Pedrali e Nadia Bocchi immersione stratosferica! 7-07-2012


 Abisso Bueno Fonteno, Sifone Smeraldo.


Nel week end appena trascorso, il Progetto ha organizzato una nuova spedizione nelle profondità dell’Abisso Bueno Fonteno, per permettere alla mitica coppia Luca Pedrali e Nadia Bocchi, di immergersi nel Sifone Smeraldo, posto ad un dislivello totale di 502 metri (-451; +51). Qualche mese fa, Luca si era fermato su una grande verticale, ad una profondità di circa 40 metri e per un totale di 100 metri di esplorato. La vastità dell’ambiente lo ha fatto optare per utilizzo del Rebreather  (smontato a pezzi e rimontato in loco) mentre Nadia ha usato le bombole.
Inutile numerare i sacchi trasportati fino al fondo, oltre ad un riarmo nuovo del percorso e l’allestimento del campo base che ha ospitato le 12 persone necessarie (i sacchi erano circa il triplo).
Per non sporcare le acque in entrata da ben due fiumi nel sifone i due speleosub sono stati calati dall’alto tramite un’a altalena degna di un Leonardo speleo.
L'’immersione ha svelato l’'esistenza di un nuovo universo sommerso: ambienti spropositati e potenzialità indefinibili. Il “Pedralo” si è immerso per 70 minuti in totale, rimanendo per 45 minuti oltre i -50 m. Nadia ha compiuto due viaggi di trasporto materiale fino a – 30 m. Dopo i primi 40 metri orizzontali, Luca ha puntato il fondo del pozzone fino a  – 54 m,  in una verticale larga oltre i 15 metri, con qualche diramazione sparsa lungo le pareti. Poi è entrato in una galleria enorme dai colori caraibici (10x3m), con sabbietta sul fondo, e ha ondeggiato per circa 300 metri.
Lungo l’esplorazione ha visto possibili diramazioni, risalendo a -42 metri per poi ridiscendere a -54 metri fermandosi a causa di …“fine sagola”…
Davanti a lui l’immensità di una condotta ancora da percorrere, nel nero sommerso....
Indimenticabile il momento in cui sono rientrati “al di qua”, con la mano protesa verso l’alto a mettere in trionfo lo svolgi sagola vuoto….
Grandissimi i soci di questo Progetto, che danno veramente cuore e fisico per risultati che sono frutto di un lavoro di squadra organizzato ad altissimo livello. Qusto week c'era Corrado Pasinelli, Fabio Gatti, Max Pozzo, Luca Pedrali, Nadia Bocchi, Laura Rescali, Gritti "Rana" Giovanni, Davide "Dado" Franchini, Claudio "Kraus" Forcella, Federico Vezzoli. Ringraziamo anche due soci Max Mannone e Andrea Belotti dell’A.S. Bresciana che hanno condiviso fatiche e brindisi.
Fare i complimenti a Luca è scontato, ma Nadia non è da meno!
Si sta già organizzando la prossima…


Max Pozzo