lunedì 30 aprile 2012

Bueno - week 28/29 maggio - Mai Visto

La risalitona di Mai Visto, continua ad esser degna del nome affibbiatole.
In quattro volte, la strutturina verticale di questo nuovo bestione, sta prendendo forme che seppur ipotizzabili, sono sempre inaspettate.
Inizialmente il camino è stato valutato 35 metri. Risalendo sono diventati 50 (la prima verticale, per l'appunto Mai Visto). I 30 metri di meandrino hanno poi condotto i curiosoni sotto un nuovo grande pozzo da risalire (Pozzo dei Balocchi), e valutato sui 40 metri, con ben quattro finestroni da raggiungere e a più livelli...
Bello quindi entrare in Bueno con queste prospettive.. qualcosa si esplora di sicuro anche oggi.
Siamo in un bel po': Kaus, Edo, le due Lauree, Max e poi Giorgio Mauri (GGB) e Andrea Belotti (ASB), che ormai da qualche uscita affiancano le nostre scorribande.
Previsioni meteo incerte, ma si entra col sole da estate a metà pomeriggio di sabato, con la speranza che il ramo da fare non sia bagnato. In alternativa ci divideremo per Frollohill e il sifone di Non-Ostante.
Bueno ha una circolazione idrica quasi normale: quindi è uscito dalla secca degli ultimi mesi, ma non è ancora "lavante".
Arrivati al bivio con l'attivo di Forse-Forse, storciamo un po' il naso, perchè la portata dell'acqua non è poca (in realtà è quella di una diramazione laterale, detta Ramingo, che drena rapidamente in periodi piovosi).
Anzi, il fiume che poi si unisce a quello della Chiocciola e scorre per Massi Volanti fino a Ciclopico, faceva veramente casino!
Arrivati timorosamente a Mai Visto, fortunatamente sotto la prima risalita lo stillicidio è ininfluente, e quindi si va tutti a risalire.
Il Pozzo dei Balocchi comunque sgocciola un po' dappertutto, ma la sala alla sua base è ampia. In alto ci rendiamo conto che è ben più di 40 metri, e le vie da vedere sono parecchie.
La follia arrampicatoria di Giorgio, ci fa guadagnare un gran dislivello in poco tempo. Supera i primi 20 metri di parete non bellissima in libera, trova un percorso zig-zagante fuori dal vuoto, che permette a tutto il gruppo di seguirlo in un percorso quasi a chiocciola in un lato fossile e fangosamente marcio della faglia. (Infatti i balocchi non sono solo le belle finestre da raggiungere, ma anche le lastre che si staccano dalle pareti e ci fanno cagare sotto...). Arrampicando ancora in passaggi bruttini, arriviamo più in alto di quanto pensassimo essere.
Kraus supera ancora un tratto verticale di una decina di metri, e approdiamo tutti in un mensolone sospeso a circa +40 metri, con a fianco a noi in parete, due bei meandri che salgono ancora e con rispettivi corsi d'acqua. Il pozzo è ampio e di fronte sale ancora molto ma "gira", con una parete che poi non ci permette di vedere... riusciamo a percepire il principio di una forma da gran forrone pulito...
Yuhuuu!!!
Raggiungere i meandri non è semplice, perchè dal lato in cui siamo la roccia è marcissima, e bisogna lavorare completamente esposti sul vuoto.
Dopo qualche tentativo è il turno presidenziale ed entro nel primo meandro. Ne arrampico ancora otto metri fino a fermarmi sotto all'ennesima risalitina (10 m): là sopra si vede che ovviamente prosegue, con canale di volta che poi si alza... Un fiume d'aria che sale, quello è scontato (ah, Bueno ha circolazione estiva... quindi l'aria ora esce dall'ingresso).
Trovo anche una strettoia da spaccare a mazzate, e al di là si intravede un buon ambiente...
La risalita è molto facile e comoda.
Che dire, seppur infreddoliti un po' tutti, per l'ennesima volta si rimane sbalorditi dalle possibilità esplorative di Bueno.
Un appunto a quanto materiale viene usato per esplorare risalendo queste grandi verticali: corda, chiodi e moschettoni a iosa.
Fortunatamente riusciamo a starci "sempre dentro"...
Due numeretti temporanei: la risalita del ramo in totale è di 120 metri di dislivello (mica male no?), e fino al punto rilevato, siamo a -16 metri dalla quota dell'ingresso.
Mancano almeno tre grosse vie da esplorare in salita che daranno sicuramente grandi sviluppi.
Peccato uscire pensando di crogiolarsi sotto una botta di caldo estivo, e invece beccarci un'ora e mezza dell'unico acquazzone della giornata, proprio da Bueno alle macchine...
Ma il divertimento e le ghignate, sono talmente superiori che potrebbe venir giù Noè, con l'arca e il diluvio universale...
A breve si tornerà a "vedere il mai visto"...
Spettacolo....
max

giovedì 26 aprile 2012

Report 24-25 aprile 2012

Consueto resoconto del week end che doveva essere simile al diluvio universale...
Alla fine, bloccati nuovamente dalle previsioni, non è che abbia piovuto poi così tanto, ma in ogni caso Bueno era senza dubbio bello acquatico.
Così, come il week scorso, ne abbiamo approfittato per fare danni in esterno.
Sabato 24
Siamo Laura e Max e facciamo una battuta nella parte alta della Valle di Fonteno sperando di trovare qualcosa di buono da proseguire il giorno dopo.
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   Partiamo da Interstrato (obiettivo di domani) e saliamo fino a quota 1100 circa.
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Scollata 4






















Lungo il percorso rivediamo due spaccature che entrano nel lato Buenico della valle, che al momento indichiamo come "Fratturfaglia 1 e 2". A mio avviso si possono lavorare e si trovano ben distanti dal conosciuto.
Risalendo poi a destra, verso lo sterrato, troviamo a quota 1058 un ingresso con 4-5 metri di scivolo da fare dopo disostruzione. E' impostato su un probabile scollamento, ma dal momento che ha circolazione d'aria, è da vedere bene e rilevare (lo nominiamo "Scollata")
Nel tornare alla macchina, prendiamo posizione con gps di tutto, compreso i due buchi nel bosco poco sotto Macignopoli e Bissico.
Domenica 25
All'appello Lassessor Grip, il Vicepresident Kraus e Max.
Si va a demolire Interstrato, possibile nuovo ingresso della zona a monte di Bueno.
Dopo aver resistito ad una grandinata fotonica di circa mezz'ora, e pioggia per altrettanto in piena valletta, iniziamo i lavori di scavo.
Interstrato è giustamente un bell'interstrato, quasi identico all'ingresso di Bueno, e impostato allo stesso modo.IMG_3712-2




















Non mi dilungo molto sullo scavo, ma si tratta di un lavoro facile e per nulla scomodo. Tiriamo fuori lastroni e macigni, ma in realtà il fondo è di terriccio asciutto, e con una buona organizzazione, si prosegue abbastanza velocemente (purtroppo ci mancava un secchio...).
La condotta ha già buone misure, e ci si muove dentro praticamente gattonando, con larghezza superiore al metro (ora...).
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Per adesso siamo sotto alla decina di metri di scavo, e fermi dove il terriccio tocca contro il soffitto: ma molto positivi sul fatto di riuscire a "entrare".
La distanza di Interstrato dalla macchina è veramente di pochi minuti, quindi si tratta di un lavoretto facile facile da portare avanti anche "al pomeriggio".
Esorto veramente a metterci il naso... la sorpresa potrebbe essere giusto dopo qualche spalettata...
Appena possibile, ci si torna.
Max

lunedì 16 aprile 2012

Gronehenge 15 aprile 2002

 

il week end, con annunci di allerta meteo da più di una settimana, è stato all'insegna del "non-Bueno", proprio per evitare inutili situazioni di eventuali attese dovute a piene o forti precipitazioni.

Non ci è stato possibile quindi nemmeno "girare" più di tanto, ma nonostante questo, sia sabato che domenica siamo riusciti a fare attività.

InterstratoSabato pomeriggio, Laura, Grip e max, siamo stati in vallette a Fonteno, rivisitando e rivalutando "Interstrato", alla luce anche di nuovi sviluppi nel rilievo a monte. Nonostante i pochi metri di Ariasanta, questo ipotetico ingresso, si trova ancora più in alto e a 350 metri in linea d'aria (e 170 metri sopra l'ingresso). Quindi in caso di passaggio, di sicuro potrebbe dare anche qualche km di nuovo...

Alla prima occasione proveremo a lavorarci pesantemente...

 

 

                                                                             Domenica.

VORAGINE GRONE 5Prefazione: alcuni soci del G.G. I Tassi, per qualche settimana hanno lavorato al fondo della "Voragine presso l'antenna" (che se poi saremo tutti d’accordo, chiameremo Gronehenge), "scoperta" e topografata nel 2009, sulla cresta del Monte di Grone. Un cantiere intrapreso molto a rilento visto che nel fondo si doveva smuovere una potente frana, ma da cui fuoriesce una notevole corrente d'aria da ingresso alto. Il lavoro degli amici milanesi è stato molto deciso, permettendo loro di proseguire in ulteriori due vani, sempre invasi da una marea di macigni da togliere.

 

Figura 2 - Acquasparsa, Faeto, Antenna

 

Voragine presso l'antenna

 

Così con una telefonata scatta l'uscita in comunella, purtroppo dalla mattina tutta sotto una pioggia incessante.

Siamo: Max, Grip, Laura e Fabio, poi c'é Andrea dell'ASB, e Max, Franci, Nino e Spit per i Tassi.

Con due teli miracolosi e con la catena umana tiriamo fuori dallo scavo ipogeo ancora qualche vagonata di massi, con la sensazione che l'aria in uscita aumenti ad ogni sasso tolto.

Il lavoro è sempre sul filo del "potrebbe essere lunghissimo ma forse la volta prossima si passa"...

In ogni caso bisogna estrarre fino all'esterno ancora parecchio materiale per rendere il tutto agevole e sicuro.

Cattura

Una delle tante porte del complessone di S. Fermo potrebbe essere prossima ad aprirsi e si rimane d’accordo di continuare a lavorare assieme.

max

mercoledì 4 aprile 2012

Report 30 – 1 aprile

 


Stavolta siamo un po' rimaneggiati, e quindi optiamo per un tentativo un po' più "tranquillo"...

Si va a Collosso. Settore dell'abisso sicuramente poco conosciuto.

Siamo in tre: Laura, Grip ed io.

Entriamo venerdì sera, ben dopo la mezzanotte, e sempre abbastanza carichetti di materiale.

Carichissimi come sempre di verve esplorativa.

Due parole su Collosso.

E' un ambiente molto vasto, parallelo al tratto terminale della Straforra, che si spinge quasi fin sopra il sifone Smeraldo.

Due vani enormi, separati da un saliscendi, e che in alto nascondono almeno altre quattro grosse prosecuzioni, oltre a quella dove andremo stavolta.

Collosso 1 è un camino da 70 metri, la cui base fa una sala già 40 metri sopra il fondo. La risalita è stata terminata un anno fa. La larghezza del camino è di almeno 15 metri, con cascata non potente (ma che in caso di pioggia lava tutto). Lungo le sue pareti, c'è una spaccatura enorme ancora da raggiungere.....

Collosso 2 è un ambiente della struttura di Mastodont: una forra tanto larga da generare un salone a più livelli. Molto fangoso e fossile.

Ci si può arrivare da più parti, ma dal Campo Base, basta risalire prima dell'innesto di Cattive Acque.

Una zona poco frequentata, ma con parecchie possibilità esplorative. E ci si arriva in circa un ora dal campo.

Senonchè doveva essere un'uscita tranquilla, senza devastamento fisico. Invece, avendo materiale disostruttivo e in un continuo saliscendi (sali un 40, scendi un 35, sali un 70... e minchia!) soprattutto impiastrato dal fango e da armi esplorativi non proprio agevoli... la passeggiatina si è rimessa nel solito binario della consueta "botta" da fine settimana.

Il nostro obiettivo è in cima a Collosso 1 (il P70), dove la condotta in cui scorre il corso d'acqua ci aveva fermati davanti ad un abbassamento della volta impassabile a "mani nude".

Il fango e l'acqua rendevano il tutto molto "marcio" per lavorare distesi.

Quindi ci siamo attrezzati di teli e preparato il cantiere abbiamo cominciato a scavare. In ogni caso se ne usciva marci fino alla mutanda comunque... quasi inusuale lavorare "distesi" in Bueno.

Impossibile passare in quel basso melmone gelato con mazze e punte.

Vuoi vedere che Bueno stavolta ci sta confezionando il suo bel pesce d'Aprile?

Così, seppur con le dovute scuse all'Abisso per l'operazione chirurgica, allarghiamo in modo deciso.

Giusto quanto può bastare per spingere Laura al di là....

Stavolta c'é un sacco d'aria gelida che ci soffia in faccia: il ramo DEVE ripartire... aria e acqua ....cazzo...

L'ingresso al venerdì notte, i sacconi pesanti, ore di scavo in quel fango bastardo...

Tutto per quel momento di "silenzio e raschio" in un piccolo capillare del bestione.

Laura non passa porco cane...  o forse... 

...no... non passa...

Poi ci dice che non passa perchè non si è messa la sua "mutanda tecnica"....

Poi si fa firmare una dichiarazione dai due "marci" che l'avremmo comunque tirata indietro per i piedi nel caso peggiore.

E' ovvio che firmiamo: vogliamo sapere cosa c'è al di là!

Quindi Laura raschia, ma alla fine passa e quasi di getto ci comunica che chiude tutto.

IMPOSSIBILE!!! NON PUO' CHIUDERE!!!!

Aria e acqua... ma chi ci crede!

Lo chiameremo "No-slip". Si, se c'é qualcosa lo chiameremo così... ma scusa, da dove arriva l'acqua? ma come da pavimento? e l'aria? 

La segugia traffica dietro una colata che sembra occluda un varco. E' allargabile con un po' di buona disostruzione. 

Ancora secondi eterni e poi echeggia l'urlo di Aracnya: BISOGNA SPACCARE UN PO' E POI C'E' UNA VIA CHE VA ALLA GRANDE!!!!

Dimensioni tipo forra iniziale, un po' più bassa.

Con il torcione (distrutto), riesce ancora a puntare nel nero che se ne va...

Per oggi ci basta, è tardi, siamo pieni di fango, ma sappiamo nuovamente di essere di fronte all'ennesima via che si perde dentro la montagna.

L'aria soffiava gelida e forte, e Laura riferisce di aver visto una volta triangolare, ricca di cannule lunghissime. Il pavimento, ricco di vaschette con il corso d'acqua che scorre tranquillo. Si cammina e davanti è nero.

Alla prossima si riviaggia...

Rientriamo euforici al campo, nonostante il ritorno si riveli molto delicato su alcuni tratti di corda.

Anche stavolta si va a riposare che ormai è domenica mattina. Per cui ripariamo nel primo pomeriggio, arrivando in valletta verso le 19.30 di domenica.

Uno spettacolo....

max

 

Integrazione di Grip

Puntuale la narrazione di Max sempre abile nel ripercorrere i tratti salienti della nostra esplorazione...

Volevo solo fare i complimenti ad Aracnya: va beh che è magra e quindi è avvantaggiata, però secondo me bisogna anche avere i cosiddetti ed essere intraprendenti per fare certe cose...il passaggio era davvero strettino, e la poverina ha dovuto letteralmente raschiare per passare: almeno alla fine è stata premiata !!!

Anche per rientrare e raggiungerci nuovamente, ha dovuto fare una fatica bestia...

Comunque...Collosso effettivamente è molto bello ed è ancora tutto da interpretare, il P70 da solo vale la pena di essere visto...e risalito: corda del 9 piuttosto fangosetta, che parte con micro-pendolo nel vuoto...per poi arrivare su in cima dove devi affrontare un piccolo saliscendi con armi piuttosto tecnici (della serie: non c'è tecnica, arrangiati con gli strumenti e basta !!!), ovviamente sotto hai 70 metri di vuoto...la sacca quando tocca la base del terrazzo su cui ti vai ad adagiare fa cadere dei blocchi di fango non indifferenti, e quando senti il tonfo, dopo un bel pò, significa che sono arrivati laggiù in fondo...il rimbombo è da cattedrale !!! Semplicemente uno spettacolo !!!

Inoltre, appena scendi in Collosso 2, il candore di una grossa colata medusosa (ma veramente GROSSA !!!) ti colpisce, in tutto quel nero...per non parlare della bellissima condotta freatica - ben 120 metri - che ti porta a Collosso...da film...

Per il resto, fango, tanto fango, e armi molto ma molto esplorativi...quindi una discreta faticaccia...

Non c'è che da tornare...e si viaggia, questo è poco ma sicuro...nell'ultimo mese e mezzo tra Mai Visto, Vedonero, Collosso una marea di vie nuove, tutte strapromettenti...

E si continua a sognare...

GRIP