martedì 27 marzo 2012

week 23-25/3 /12 in Bueno

Dopo le ultime buone nuove da diversi fronti, Mai Visto e Vedonero, che assieme regalano circa 10 nuove vie possibili da esplorare, un altro week end esplorativo abbastanza fruttuoso.
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Saltata l'immersione di Luca (e credo anche per il prossimo, quindi fino a dopo Pasqua si aspetta...), ci prefiggiamo di proseguire le esplorazioni in cima al P170, ma con l'imperativo di sistemarlo un po' meglio, e sostituendo la corda del 9 con quella del 10...
Il sacco-bambino con 200 metri di corda già dalla macchina si attacca automaticamente alle spalle di Dado, che in scioltezza se lo scarrozza fino al campo e poi anche fino in cima al bestione...
Entriamo un po' tardi, verso l'una di notte del venerdì. Kraus, Dado, io e Giorgio Mauri. La mancanza di Laura e Corra, ci fa appesantire le sacche, ma riusciamo ad avere solo un monolito a testa. Arriviamo al campo verso le 4 e quindi tra sistemazioni varie, si va in tenda verso le 6 di mattina. Dopo 5 ore di sonno si parte verso mezzogiorno in direzione Vedonero.
A salire, sistemiamo qualche sosta, e Dado arma al contrario sostituendo la corda. Il traverso terribile viene potenziato, ma rimane ancora un punto precario della struttura e dovremo trovare il modo di eliminarlo.
Queste operazioni sono lunghe e laboriose, e la verticale è una bestiaccia che a tratti lascia cadere lastre dalle pareti: è talmente grosso che si sfoglia e ogni movimento viene comunque fatto con delicatezza, essendo sempre attaccati alla parete. La salita è lunga e non scherza. Al traverso si hanno circa 150 metri du vuoto sotto, e qualche gocciolina di sudore in più c'è sempre....

Vedonero......
  
Altro fatto è che in pratica si scende fino a - 451 e poi si risale per altri 300 metri (come tornare alla base di Fonteno Beach): e quindi adesso si percorre un altro Bueno al contrario... In totale l'uscita è come fosse un -750...
Verso le 18/19 del sabato, finalmente tutti entriamo nel nuovo ramo, lasciando il grande vuoto alle spalle. Ci si rivedrà a ritorno, valutando il lavoro di riarmo.
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Già nel percorrere la nuova forra, Giorgio si infila in un varco a soffitto, trovando una nuova via, e fermandosi davanti ad una volta con fango secco alla base, passabile in un'oretta di scavo: aria fredda in faccia e nero dall'altra parte... si comincia bene, ma andiamo oltre...
Arrivati alla base del P15, sempre Giorgio arrampica in libera, usando tre fettucce, e prosegue per poco, fino alla base di un nuovo P20 da risalire in artificiale, e da cui fuoriesce un corso d'acqua: in alto si vede chiaramente la forra che prosegue in dimensioni da camminamento... Rileviamo circa 50 metri, lasciando il materiale per risalire sul posto.
Ci rimangono ancora tre vie da vedere, quindi ci portiamo a monte del nuovo ramo, visionando la frana da cui esce il secondo corso d'acqua. Qualche arrampicata e si prosegue per una decina di metri, ma anche qui dobbiamo fermarci per mancanza di attrezzoni da scavo. Dalla parte opposta di queso tratto di forra, a circa 7 metri di altezza si può disostruire, e oltre si vede chiaramente un ambiente nero di dimensioni non piccole.
Ci buttiamo quindi a vedere il "famoso interstrato" ancora da rilevare e fermo su un ipotetico P50 da scendere...
Il lancio del sasso ci lascia tutti ammutoliti: sotto di noi c'è un nuovo bestione che dopo un rimbalzo, fa almeno 6 secondi di silenzio, per poi tuonare e in alcuni lanci è sceso ancora.
NON E' UN PI CINQUANTA!!!!!!!
                                                                                     Questo è il nome dato al nuovo mostro: potrebbe trattarsi di un bel nuovo centone da scendere: con le torcie non siamo riusciti a vederne il fondo, e le pareti sono veramente lontane. Dal basso, il suono è di ambiente gigantesco...
Yuhuuuuuuuuu!!!!!
... ma non abbiamo abbastanza corda per tentare: con 30 metri del 9 di diametro, non improvvisiamo nemmeno la calata a penzoloni nel vuotone immenso...
Con un traversino laterale però, proseguendo a soffitto della condotta di interstrato,  seguiamo il rumore di un piccolo ruscelletto che si riversa nel vuoto.
E al di là parte una nuova bellissima forra, con caratteristiche anche fratiche, concrezionatissima. Il pavimento, a due piani, presenta quello superiore totalmente concrezionato in giallo, e a tratti si spacca sotto il nostro peso. L'avrei chiamato "Croste di Grana"...
Rileviamo correndo come forsennati con Kraus che urlava "chiudesudritto!, chiudesudrittoooo!!!", circa 230 metri, per fermarci tristemente su una colata concrezionata mista a frana ricementata. Altro posto quindi da disostruzione quasi impossibile. Dalla frana comunque arriva aria e acqua.
Altri 280 metri da aggiungere al rilievo che adesso diventa sempre più incredibile.
E nuove vie da esplorare, compreso un pozzone che sicuramente regalerà prossimi tsunami di adrenalina.
DSC05139    Fotografie GGB
Il ritorno al campo non è più una passeggiatina adesso: il percorso si allunga smpre più, e rientriamo nuovamente verso le 4 di mattina della domenica.
Sfasciatissimi, ma cantando.
Il riso a vapore è come sempre uno dei migliori momenti di questi "viaggi", contornato dal fiume di idiozie che possono scaturire con l'euforia di certe esplorazioni.
Peccato non riuscire mai a dormire per bene, ma vabbè... mica si può pretendere tutto...
Si va in tenda che ormai fuori c'é il sole...
E quindi, ancora gasati dall'avventura, partiamo a razzo verso le 14 dal campo, uscendo in tre ore e mezza col tempo dell'ultimo...
Nuovamente...
Fantastico
max

domenica 18 marzo 2012

Report Uscita FLASH Venerdì 16 Marzo 2012

Ecco il Lampo che aspettavo!
Giovedì arriva il messaggio di Kraus che mi informa di avere il venerdì libero.
Ci accordiamo per gli orari ed eccoci già lì, il campanile di Fonteno sta per dare gli ultimi rintocchi delle 7:30 quando, dall’angolo della chiesa spunta la macchina di Kraus.
Il ritmo che scandirà questa giornata è quello giusto, un caffè veloce e via…varchiamo la soglia di Bueno alle 8:10 con tanto di convenevoli per propiziarci l’ospite.
Locomotiva KRAUS EXPRESS apre le valvole e……FLASH! …sono al 50 e aspetto, giusto il tempo di dare un occhio all’ora, mentre Kraus esce dalla corda che porta a MaiVisto...
Ah si, scusate, mi sono dimenticato di scriverlo: l’obbiettivo dell’uscita è di terminare la risalita a MaiVisto e vedere la probabile prosecuzione.
…..resto basito e mi appresto a oltrepassare il saltello fangoso.
La locomotiva intanto và…è lì a 6~10 metri da me ma, non riesco ad acchiapparla.
Finalmente nel meandro raggiungo l’alien e arriviamo insieme alla base del pozzo alle 9:11.
Tempo di dare una sorsata d’acqua, raccolgo il materiale, imbraccio il trano e parto per arrivare al coniglio che mi sta chiamando circa 48m più in alto.
Arrivo all’armo e non provo nemmeno a fare il traverso perché dovrei passare proprio sopra a Kraus che è fermo al coniglio intermedio circa 15m sotto.
Mi preparo una seconda sosta direzione traverso per spostarmi e lasciare posto a Kraus che arriva recuperando la dinamica, la statica e i rinvii che mancavano.
Resettiamo e riavviamo il sistema…parto, traverso e arrivo al terrazzino “cacosissimo”,preparo una sosta e aspetto l’arrivo di Kraus che sistema pure la via per il rientro.
Ormai la meta è lì di fronte, manca ancora un traversino da 4~5metri quasi a 90gradi rispetto al precedente e la forretta ci aspetta.
Il trano riprende a girare e in poco tempo sono oltre il camino.
Sistemo l’armo e lascio le scalette sui due chiodi centrali del traverso mentre Kraus raddoppia la corda.
Un traverso su un cornicione a 50metri completamente in vuoto ha il suo perché…
Il compagno di questo breve ma intensissimo viaggio mi raggiunge e cominciamo a fare quello che abbiamo atteso fino a questo momento………ESPLORIAMO!!!!!!
Forretta strettina, concrezionatissima e bellissima…tutta a saltelli con pozzette medio piccole.
Procediamo per circa una trentina di metri e…..BOOOMMMMM, davanti a noi un buco nero!
WOW….L’euforia e l’adrenalina prendono il sopravvento, sembra un salone enorme.
Mettiamo piede nel “Camino FLASH” alle 14:00 circa, cominciamo a esultare sgranando gli occhi con il naso all’insù: diametro 10metri forse anche più, primo finestrone a 10metri, secondo subito dopo ad altri 10~15metri.
Altra finestra spostata con arrivo d’acqua e altro arrivo d’acqua diametralmente opposto alla prima finestra.
Insomma…..il camino dei BALOCCHI!!!!
Torniamo all’inizio della forretta, recuperiamo il materiale da rilievo e torniamo al camino.
Partiamo a rilevare al contrario fino alla base di Mai Visto dove mangiamo un panino veloce e partiamo per l’uscita.
Ore 16:22, se non ricordo male, Locomotiva KRAUS EXPRESS riapre le valvole e alle 17:40 chiudiamo il cancello alle nostre spalle ringraziando ancora euforici.
Ecco quella che si può definire una giornata intensa, stancante ma nello stesso tempo APPAGANTE!
Insomma, una vera FIGATAAAA!
 Edo

martedì 13 marzo 2012

Report Squadriglia MaiVisto10-11/Marzo/2012



Come da programma, incontro in piazza Fonteno alle 18.00 di sabato sera.
Laura, Matte, Kraus, Davide ed io (Edo).
Varchiamo il cancello del parco divertimenti alle 19.30 circa, arriviamo al 50 con nonchalance, (ormai arrivare al 50 è come andare a prendere lo zucchero filato) attacchiamo la forretta che ci porterà al Pozzo di MaiVisto e cominciamo a dividerci.
Dopo aver fatto i primi metri (su proposta di Matte) io e Davide proseguiamo senza far complimenti mentre il trio prosegue in stato riflessivo con mazzetta alla mano…
Arrivati al pozzo do uno sguardo al lavoro, Davide mi dà due dritte, fixiamo i rinvii, preparo il trano e parto.
Arrivato al bellissimo coniglio mi attacco altri rinvii, scalette e dinamica, valuto bene il lavoro, guardo l’ora (00.30) e parto all’attacco.
Nel frattempo arriva il trio mazza.(con la statica)
Parto come da programma “su diritto” per poi salire in diagonale a destra dopo circa tre metri ma dopo i primi 3fix le cose si complicano.
La parete è un po’ marcia e anche se riesco a leggere una probabile via per i fix leggo anche una massa di fango e detriti che sarebbero finiti su Davide che mi faceva sicura.
Inoltre se fossi arrivato sulla parte semi appoggiata non avrei potuto evitare le selci che mi guardavano e mi salutavano ridendo come se volessero farmi la festa.
Nel frattempo il trio si fa il the ai frutti di bosco e aspetta….
Metto la freccia e comincio a salire in diagonale a sinistra per aggirare una mezza colata mista a placca staccata e poi di nuovo su dritto verso il soffitto bianco di sto piccolo mostro.
E’ il vecchio arrivo, sembra la volta di una condotta sfondata che si è trasformata in cengia.
Finisco gli 11 rinvii e penso alla batta che sta per finire, non ho corda di servizio, sono solo sulla dinamica e ho 3 chiodi da armo.
Spiego la situazione e Kraus per un rifornimento di materiali.
L’unico modo per farmi passare il nuovo materiale è appendermi a 1chiodo e mezzo (la batta finisce sul mezzo) e usare la dinamica per tirar su la roba.
Tutto và a buon fine, le manovre riescono direi bene, posso ripartire.
Metto ancora 5rinvii e sono lì, vedo bene la cengia concrezionata e la finestra dietro la mia schiena a circa 10~12m.
Ora bisogna attraversare, comincio a contare tutte le possibilità per trovare la strada con meno fix da mettere; Davide mi dice che ho ancora 5~6m di dinamica e rimangono 5o6buchi e mezzo.
Avrò contato 20volte ma senza riuscire ad arrivare in zona sicura.
Mi balena in testa di usare i chiodi da roccia ma poi penso ai 6m di corda che rimangono su una dinamica da 60 e faccio la sottrazione. (ma non doveva essere un P35?)
Inutile continuare a valutare,le gambe cominciano a tremare e la certezza di non riuscire ad arrivare mi convincono, faccio un armo doppio e comincio a scendere cercando di recuperare un po’ di rinvii.
Tocco la base del pozzo alle 4.00 circa un po’ amareggiato e deluso.
Impressionante: nel toccare terra e togliere il trapano che avevo a tracolla mi scoppia la spalla che lo portava e una botta di fame, sete e stanchezza mi sbrana. Sconvolto!
(personalmente sono una delle cose che mi piacciono della speleologia, riuscire a controllare e dominare il proprio corpo e il poco cervello che ho in situazioni un po’ al limite)
Ripenso continuamente al trapano che abbiamo lasciato in macchina, se ne avessimo avuti due….
Mentre mi rifocillo il buon Davide và a buttare un occhio e a recuperare altri rinvii e attendo un suo riscontro.
Se scendeva e mi diceva che secondo lui c’era una possibilità sarei risalito GIURO!
I poveri Laura e Matte erano abbastanza infreddoliti e mi sono sentito un po’ in colpa, Kraus non so, chi riesce a leggere quello che sta sotto la sua armatura è bravo.
Comunque era fresco e sereno perché mentre aspettiamo il ritorno di Davide, avanza due proposte: o andare a sistemare le corde sui nuovi armi a TERRE DI MEZZO o andare a buttare un occhio in ALLORA SI.
Sono quasi le 5 quando partiamo per ALLORA SI.
Una forra molto, molto interessante e con ambienti da rivedere e fotografare.
Io,Laura e Matte non arriviamo in fondo mentre i due mangia grotte proseguono fino al fondo che finisce su frana concrezionata.
Ci si rincontra al 50 e cominciamo a uscire con calma per rivedere la luce verso le 8.00 di domenica mattina.
Beh! Che dire….MAI VISTO ormai ha i giorni contati.


Ledo

lunedì 12 marzo 2012

Report Vedonero

Giornata spettacolare in Bueno. So già che pur usando le migliori parole sarà difficile raccontare cosa sta succedendo laggiù.
Il week end comincia venerdì sera con l'entrata ore 22 di Corrado e Vez: i due vanno fino al sifone con una bombola di Luca e un monolito di Corrado tra cui piccone e amennicoli vari. A Smeraldo sistemano la piazzola da cui Luca potrà poi fare un carpiato con avvitamento, e tuffarsi nell'oceano.
Verso la mezzanotte e mezza, entriamo Grip, Max e Andrea Belotti (ASB), con sei sacchi pieni di materiale e cibo per dieci persone.
Tra una cosa e l'altra, andiamo a dormire quasi alle sei di mattina.
 
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Al campo si dorme talmente bene che Vez e Corra non riescono nemmeno a svegliarci per salutarci e uscire di primo mattino.
Verso mezzogiorno arriva la squadra dei bresciani, con Laura, e quindi Matteo Rivadossi, Giorgio Mauri e Stefano Sparapani (GGB). Con loro anche le due bombole per Luca.
Si parte per Vedonero, dividendoci in due squadre. Grip, Laura e Stefano faranno riprese nei fondi, gli altri tentano la megarisalita.
Un pensiero continuo è rivolto alla squadra che entrerà per Mai Visto (Edo, Kraus, Laura, Dado , Matte e Stefi?): se la va, domenica sera si festeggia alla grande.
Raccontare della risalita non è veramente cosa facile. Divertimento e incubo allo stesso tempo. Adrenalina da tutte le parti.
Vedonero è un muro, che parte dal primo pozzo risalito da me e Rana, e sale per ben 170 metri!!! Una cosa mostruosa, con larghezze in circonferenza che superano i 25 metri.
Appesi lassù in alto a fare sicura, con davanti un vuoto di certe dimensioni, non è sicuramente un fatto abituale.
Le pareti, in strutture così grosse, non sono mai perfette, e più volte sono caduti lastroni di qualche tonnellata (3x3 m...).
Il terrore ovviamente era per chi stava sotto, e per le corde del ritorno. Per questo motivo ci siamo divisi un due squadre.
Comunque, eravamo fermi a circa una sessantina di metri in parete prima di raggiungere la finestra da cui esce il fiume.
Rivadossi ha arrampicato in posti incredibili salendo in un modo che probabilmente conosce solo lui. Ed è riuscito a fermarsi a circa 25 metri dalla fine, cedendomi il passo sotto un lastrone da paura. A salire riesco a piantare solo un chiodo, sotto una placca che se toccata avrebbe portato via sia me che Giorgio, appeso in vuoto sotto di me a fare sicura.
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Senza possibilità di scelta, se non ripartire da più in basso, torniamo alla sosta posta a circa +100, a comunicare il problema agli altri. L'orario era già tipo la mezzanotte del sabato... e ripartire avrebbe portato via anche la notte.
Presi da rimorsi di coscienza, stabiliamo un altro piano d'attacco: con un traverso forse si può proseguire, senza toccare il placcone.
Risaliamo io e Matteo, e il marziano riprova a fare i suoi numeri. Dopo due scivolate che causano la rottura della punta del trapano, il traverso è un po' un incubo: tre passaggi su chiodo, con corda del 9, in vuoto con 150 metri sotto....
Dopodichè, fare 25 metri in arrampicata mista a qualche fix, sembra che per quel soggetto sia una specie di passeggiata, e in due ore il gioco è fatto.
Alla fine, la verticale misurata è un P170.
Allucinante. In tre domeniche....
E quindi ci si para davanti una nuova condotta, che parte dentro la montagna, aprendo un bel nuovo capitolo.
Oltre ai cento metri di pozzo nuovo, ne rileviamo ancora 200.
La nuova via prosegue entrando in un nuovo reticolo che comprende due corsi d'acqua differenti, un camino da 15 da risalire, due o tre condotte da esplorare (tra cui una sfonda su un P50.... e prosegue anche dall'altra parte dopo traverso di 5 metri), per finire in una spaccatura a forra, alta 15 metri, ferma a monte su frana (da cui esce un corso d'acqua) e a valle con ambientone nero da raggiungere dopo risalita di 10 metri.
CAZZO CHE FIGATA!!!!!!
Non c'era nemmeno il tempo di rilevare tutto...
A ritorno, riusciamo a mettere in sicurezza il megapozzone, con una serie di nuovi armi, ma in futuro (prima possibile!) sarà da risistemare tutto, con soste fisse e corda del 10, altrimenti salirlo è veramente poco sereno.
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Torniamo al campo quasi alle 8 della domenica, "leggermente stanchi". Bellissimo leggere negli occhi di Andrea, lo stupore di fronte ad ambienti che non aveva letteralmente mai visto. Tre giorni in un posto del genere, e vivendo un'esplorazione così, é sicuramente da stordimento emotivo.
I bresciani escono praticamente subito, metre noi ci svegliamo verso le 14.
Partendo verso le 17.30, dopo un rassetto generale, usciamo attorno alle 22.
Fantastico.
max

lunedì 5 marzo 2012

Report 3-4 marzo 2012



Anche questo fine settimana ci sono stati "impegni di proggiuetto"  ben incatenati.

Venerdì sera la serata ad Adrara S Martino é andata molto bene, la sala era piena e il pubblico veramente attentissimo a tutto. La conclusione in ottimo ristorante  mezzanotte quasi, con vino e mangiata di salumi e cosine tipiche, e addiruttura offerta dall'associazione La Bussola che ha organizzato il tutto, è stata proprio gradita (eravamo tutti digiuni... figuratevi un po').


La mattina dopo, partenza per Saronno alla riunione FSLO (alcuni di noi sono finiti a Varese...) che si è conclusa quasi a cena.


In serata, ovviamente, direzione Fonteno e entrata verso mezzanotte e mezza.


Siamo in parecchi.

L'obiettivo era molto allettante: poca acqua e risalita al fantomatico camino di Mai Visto. Con finestrone in alto e fiume che ne esce solitamente a cascata, le fantasie esplorative sono partite a mille.

Il fatto più bello della nottata, però, é stato il rientro in Bueno dopo un anno esatto di assenza/convalescenza, di MATTE.

Sapendo che anche in lui il "morbo" è notevole, ho solo provato ad immedesimarmi nella sua emozione.

E mi complimento molto, ma molto, perchè il "test" scelto non era certo dei più indicati per i suoi due gomiti.

Per andare a Mai Visto, si deve passare per Forse-Forse (la parte a valle): ricca di strettoie e strisciamenti, nonchè meandro sagomante prima del bivio con La Chicciola e Onde di Pietra.

Grande Matte!!! E con il sacco pure!

Comunque entriamo dopo la mezza, Matte, Fabio, Max, Rana, Dado, Kraus e Grip.


Kraus e Dado vanno fino a Terre di Mezzo e Portorotondo a sistemare gli armi con fix inox del 10. Non avendo corde con loro, hanno sistemato il possibile, ma alla prima occasione, sarà da portarsi un po' di corda nuova per ribilanciare gli armi.

A Mai Visto verso le tre di notte, iniziamo la risalita in condizioni veramente ottimali: dalla finestra uscivano solo megagoccioloni da mezzo litro con cui giocare a scansarli...


Altra bella soddisfazione è che i pretendenti a risalire erano ben tre (Grip, Rana e Fabio), sgomitando e relegando il president in panchina.

Quindi, dopo il lancio della monetina, inizia Fabio, che promette di piantare solo tre chiodi visto che si tratterebbe di una bella "prima".

Che dirvi... un gatto.... e poi ripensandoci mi vien in mente che di cognome è addirittura al plurale...

Fabio vola e mantiene la promessa, quindi dopo i primi 5 metri cede il passo a Rana.

Ora non ditemi che anche lui saltella in parete perchè quello è il suo soprannome...  Ma possibile?

... vietato fare battute sul mio......

Rana comunque è anche "ragno" perchè in due riprese, si spara un bel 25 metri di parete tutt'altro che semplice, con qualche rognetta qua e là.


A questo punto Kraus e Dado rientrano con lavoro terminato, e Grip, Matte e Fabio rientrano causa impegni nel mondo esterno.


Ma anche per noi il sonno si fa proprio sentire: sono due notti  "che non si dorme", i colpi di sonno sono in agguato e fare sicura o risalire un P30 non è la cosa migliore da abbinare.

Il finestrone a tratti sembra più piccolo di quanto sperato, e non è a 30 metri, ma a un po' di più.

E' sempre lì, che sembra si avvicini, ma non riusciamo a prenderlo ancora.

Rana lascia provare a me, completamente capovolto dal sonno (lui o io? boh)

Salgo 10 metri, e finalmente riesco a quantificare la finestra e quanto manca ancora.

Ne mancano ancora almeno una decina in diagonale, ma in una situazione di roccia un po' delicata: c'è un placcone da evitare o salendo ancora, o stando molto all'occhio.. 

Ho ancora 5 rinvii fixati, e la corda di servizio non basta a fare ricarica di materiali.

Mi decido a proseguire e mentre trapano, un colpo di sonno mi fa andare indietro con la testa. Prima volta in vita mia.

Pianto il chiodo, ma strani lampetti di luce gialla (inesistenti) sono il segnale che forse è il caso di terminarla con una freschezza diversa.

E' stata una "sofferenza enorme" dover abbandonare a così poco dal termine: sicuramente in altre condizioni saremmo riusciti a toglierci il dubbio che ora trapanerà il cervello per tutta la settimana.


La finestra comunque è larga circa 3 metri e alta 3 metri e mezzo. Sembra che vada sia a destra che a sinistra, con una forra abbastanza alta. Le pareti sono bianche e concrezionate, e di sicuro si cammina. Normalmente il corso d'acqua che esce da lì è abbastanza copioso.


Ho pensato che potesse essere un gradito "pacchetto regalo" per Edo, Laura e altri che con lui andranno sabato prossimo.

Potrebbe essere una bella botta esplorativa, perchè è allo stesso livello di faglia delle grandi gallerie del Binario. Oppure un arrivo da monte tipo Sifonik, Actimel o Non-Ostante.

Di sicuro "VIAGGIA"!!!


Quindi scendo e sistemiamo tutto per la continuazione, lasciando in loco la dinamica, rinvii, staffe, fix e moschi in acciaio da armo.

Servirà ancora corda e magari qualche rinvio in più.

L'armo in alto è in vuoto, con corda del 9, a circa +35/40, e su tre chiodi.

Alla prossima si è nel nuovo... ed era dal 2006 fermo lì...


Usciamo nel primo pomeriggio... russando, e portando fuori le corde vecchie...

Soddisfattissimi comunque.
max