giovedì 24 maggio 2012

Riarmo 20-05-2012


Nel week appena passato si è svolto il riarmo definito "storico" da Kraus, del tratto che dal Fossile arriva fino a sotto Mastodont.
Entriamo sabato pomeriggio alle 17 (sotto l'acqua) constatando la tenue circolazione estiva dell'ingresso.
Kraus, Dado, Laura, Max e Andrea Belotti (Asb).
All'interno c'è comunque poca acqua, nonostante siano chiari i segni di una potente piena.
I sacchi sono buoni, data la quantità di ferraglia (tutto in acciaio, fix e placche inox del 10) e di cordame (ennesimo "rocco" nuovo da 200 di statica del 10). E giustamente anche tre belle batterie del trapano.
Si prosegue velocemente fino alla fangosa zona operativa, e si iniziano le danze chiodatorie, che finiranno attorno alle sei di mattina...
Durante la notte c'è stata un'inversione del flusso, che è ripresa poi verso le 10 di mattina.
Non sappiamo dirvi se ci siamo resi conto del terremoto... qualcosa qualcuno l'ha sentita...
Riusciamo a riarmare tutto a nuovo, spostando le ultime difficoltà aeree (il ragno non c'è più...). Mastodont sembra più valido, ma il percorso è sempre quello.
Prossimamente faremo qualche ritocco, perchè comunque è impossibile fare cose perfette. Talvolta è proprio la roccia che non permette ciò che sembrerebbe tanto semplice.
Lungo il disarmo, l'entità che vaga per l'Abisso, il Templare (ma come, non l'avete mai sentito quando col cavallo volante szoccola con l'armatura sulle pareti lungo le condotte del fondo?...). Dicevo... il Templare ci ha ricordato con alcuni bonus quanto sia importante controllare sempre lo stato dei materiali su cui ci appendiamo...
A volte si rischia di essere un po' borderline... e non ce lo possiamo permettere.
Il tempo limitato di Andrea, ci fa uscire (io e lui) subito dopo un caffè al campo base, mentre gli altri riescono a riposare poche orette.
Usciamo a mezzogiorno dopo aver incontrato anche Corrado e Barbara che andavano verso Ciclopico.
Nel primo pomeriggio siamo fuori tutti.
Una divertente e simpatica faticaccia, ma ne valeva la pena ed era necessario.
In vista dell'immersione di Luca, si spera che il percorso ora sia il più morbido possibile. Le corde sono tutte nuovissime, e gli armi sono quasi tutti di acciaio inox e con fix del 10.
Corrado sta facendo un lavoro incredibile con la sua Tubolandia. Ci ha regalato molte lavate in meno a tutti. Grande Corraaaaa!!!!!


max

lunedì 14 maggio 2012

Scollata 13-05-2012

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Causa maltempo previsto e defezione di diversi birichini potenziali, si opta per una uscita esterna con l'obiettivo di dare un'occhiata a "Scollata" oppue di continuare il lavoro di scavo a Interstrato / Salvagiorno.
Aderenti: Grip, Vez, Rana, Girino (fratello di Rana).


Piccola spiegazione: "Scollata" è un piccolo pozzetto, scoperto da Max e Aracnya un paio di settimane fa, ubicato un pò più a monte nella valletta di Interstrato e vicino alla strada dove si passa con la macchina. Per come ce lo ricordavamo, il lavoro sembrava anche facile: il passaggio è già abbastanza grande di suo, al di là si intravede un bell'ambientino che si perde nel nero. Si tratterebbe quindi solo di levare 3 sassi in croce per poi calarsi e dare un'occhiata. L'unica cosa che ci lascia un pò perplessi è la conformazione del buso: evidentemente di origine tettonica, sembra proprio uno scollamento (da cui il  nome...), nessuna traccia di carsismo. Aria poco o niente.
Interstrato invece ha tutte le fattezze di un ingresso (è uguale all'ingresso di Bueno !!!), solo che è toppo, per cui bisognerebbe levare qualche quintalata di terra...
Si opta per dare un'occhiata veloce a Scollata (nonostante convinti che non ci possa regalare nulla di buono) per poi ridiscendere verso Interstrato e continuare il lavorone di scavo.


La pioggia è battente: le previsioni meteo davano bruttino con possibilità di pioggia, invece il tempo fa proprio cagare !!! Cielo coperto grigissimo con pioggia incessante...non ci sono speranze che si possa uscire dalla giornata non marci...
Fatto sta che dopo aver percorso lo sterrato e incrociato un gregge di pecore completamente fradicie (e quindi piuttosto buffe...), ci attrezziamo rapidamente e scendiamo verso Scollata.
Nonostante lo scetticismo, la speranza di trovare qualcosa di grosso o promettente ovviamente c'è sempre...


LASSESSORGRIP si tuta e, coadiuvato dagli altri Birichini, rimuove quel poco che c'è da rimuovere. Devo dire che cacciando giù la testa, l'adrenalina comincia a montare: cazzo se è grosso l'ambiente dietro !!!


E' il momento: posso scendere senza alcuna fatica, mi infilo nel buso e scivolo giù nella fanga...


...??? CAZZOOOOOOOOOOOOOO !!! Non mi sembra vero...mentre scendo osservo sulla mia destra, ma non posso credere a ciò che vedo...mi stropiccio gli occhi tipo cartoni animati...


...UNA GALLERIA ENORME !!! Che sembra proseguire !!!
Incrocio le dita implorando gli dei della speleologia che sia la volta buona, magari salta fuori il 2° ingresso...
Mi trovo in una galleria dove si sta tranquillamente in piedi, larga più di 2 metri e alta 3 che prosegue orizzontale...per diversi metri...in fondo fa persino una curva...


L'origine tettonica è ora ancora più evidente, anche perchè alcuni tratti di soffitto sembrano su per miracolo, e il fondo è coperto da sassi franati. Trattenendo il respiro proseguo, cercando di sondare mentre percorro la galleria gli spazi neri intorno a me...dopo circa 15-20 metri, al crocevia con un'altra gallerietta laterale, arrivo controparete e...peccato, bella emozione, ma ho già finito di camminare: si tratta di fare un pò di scavo ed eventualmente qualche valutazione approfondita...


Aggiorno gli altri che mi raggiungono alla spicciolata e scaviamo in quello che sembra essere uno dei punti più promettenti (alla fine della galleria) proprio perchè è anche il punto d'arrivo di una galleria che arriva da destra...scavando sotto si vedono diversi vuoti, anche grossini, ma non posso negare che probabilmente si tratta di semplici vuoti tra i macigni franati. Il soffitto sotto cui siamo è in equilibrio precario. Girino e Rana trovano all'esterno a pochi metri un altro buco e iniziano a scavare...io sono dentro con Vez a proseguire lo scavo interno e, beh, sembra incredibile, sentiamo le loro voci a pochi metri da noi e non provenienti dall'ingresso. Le voci provengono dalla galleria laterale: tempo mezzora e loro vedono le nostre luci, noi le loro mani...trovato già un altro ingresso, persino transitabile !!!
Dopo un pò desistiamo dallo scavo sul fondo della galleria perchè Rana intravede, alcuni metri dietro, un ambiente piuttosto grosso sopra le nostre teste: una specie di stanzetta dove forse si può anche stare in piedi. Per provare a raggiungerla però bisogna disostruire una piccola franetta, lavoro non semplicissimo e un pò pericoloso: i sassi cadono verso lo sventurato Birichino che li sta smuovendo, perciò bisogna essere dei gatti e spostarsi immediatamente.
Diamo un'occhiata dal basso alla stanzetta senza riuscire ad entrarvi, ma probabilmente è solo il soffitto "vecchio" della galleria, che confina con il prato fuori.
Tornando indietro, a metà galleria invece noto una cosa molto interessante, secondo me: dietro un sassone franato, sembra di vedere un bel vuotone che prosegue per metri nel nero, delimitato sopra da una specie di soffitto...forse, ma sottolineo, forse, qualcosa che ha a che fare con il carsico. Secondo me vale la pena darci una seria occhiata.


Usciamo con l'intento di dare un'occhiata a Interstato.
Dopo un breve break cibo, durante il quale Vezzoli ci racconta di come si possa venire contaminati da uova di NEMATODI se il panino che stai mangiando ti cade nella pozzanghera e non lo sciacqui prima di riaddentarlo nuovamente, ci muoviamo verso Interstrato. L'orario comincia ad essere un pò tiranno, per cui l'intento è soltanto quello di far dare una veloce occhiata al potenziale ingresso a chi non l'ha mai visto, è cioè Rana e Girino.


Dopo il veloce sopralluogo, ci rincamminiamo verso la macchina, e sul sentiero incrociamo Sua Eminenza e Lady Aracnya che sono venuti a farci un salutino speranzosi e avidi di ghiotte notizie. Ci cambiamo, si chiacchiera beatamente...e ovviamente nel frattempo è uscito il sole...MA VAFF... !!!
Rientriamo in paese, classico scambio di sacche, ci salutiamo e alla prossima.


Concludo.
Scollata è quasi una grotticella, tra diramazioni laterali e vuoti vari forse il rilievo potrebbe toccare i 20-25 metri.
Probabilmente ha già dato tutto quello che c'era da dare, per carità, ma viste le dimensioni considerevoli un serio tentativo di scavo secondo me lo merita. Quella specie di meandrino a metà galleria, si perde nel nero...aria niente, ma siamo sicuri che sia solo un vuoto di frana??? Mah...


LASSESSORGRIP

lunedì 7 maggio 2012

Bueno Fonteno: week 5/6 maggio - Mai Visto continua..

Viste le buone prospettive dell'ultimo ramo risalito (Mai Visto), sabato pomeriggio è entrato un nuovo quartetto in Bueno (nuovo ovviamente si fa per dire...).
Quindi siamo: Grip, Fabio, Laurea e Max. Sabato pomeriggio, ore 17 circa si entra.
Destinazione: continuare la risalita iniziata la volta scorsa, a +120 dall'inizio e anche vicina alla superficie (-4 m dalla quota ingresso).
Come già scritto, nella seconda grande verticale di questa diramazione (il Pozzo dei Balocchi - P40 che però sale ancora...), ci siamo fermati di fronte a due meandri affiancati che sbucano in parete, sul vuoto e con corsi d'acqua differenti. Poco sotto e lateralmente, un'altro forrone aspetta di essere esplorato.
I due meandri sono stati battezzati da Laura, Le Puerte del Sol: rispettivamente "de destra" e "de sinistra".
Il nostro obiettivo è quella "de sinistra", ma prima disarmiamo tutta la risalita di domenica scorsa, perchè seguiva un percorso troppo marcio e pericoloso.
Un particolare: ultimamente ha piovuto un po' e quindi è normale che l'acqua all'interno sia aumentata. La zona di Mai Visto però, provenendo da quote superiori alla valletta, ne raccoglie molta meno, e questo è un gran vantaggio, visto che si lavora molto in verticale e su parete.
Alta cosa: Bueno aveva circolazione d'aria invernale.
Questo continuo cambiamento di flusso finchè la stagione non è ben definita, ci complica sempre un po' le cose in esplorazione, perchè durante la notte il flusso inverte e non si capisce se ci si trova di fronte a rami che vanno verso ingressi alti o bassi... E il momento che precede l'inversione in genere è "di stallo" e dura anche qualche ora, e rischia di far considerare delle vie che sono sicuramente ventose, come toppe o poco promettenti.
Attacchiamo la risalita, che è di 10 metri: in cima, altri balocchi sospesi frenano la prosecuzione: con gli altri sotto, la paura di "farli fuori" è sempre molta, e quindi dobbiamo fare acrobazie strane... In ogni caso, là sopra sembra che ci sia un sacco da esplorare.
Appena esco fuori dalla risalita mi trovo in una forra che va sia a monte che verso Mai Visto: in avanti, nel vuoto più totale, vedo in parete una condotta perpendicolare di grosse dimensioni (cha sta ancora aspettando...). Davanti a me un forrone che parte verso monte, e dietro un'altra forra che si perde nel nero...
Ma cos'é??? il "paradiso dello speleo"?
Proviamo la via che sembra più lunga, e dopo un tratto di forretta finiamo in una sala di circa 10x7 m. Superiamo ancora 6 metri di verticale e a soffitto Laura prosegue in un cunicolo gattonante (1x1m) che va dritto per qualche decina di metri. Si ferma perchè a pavimento c'è un possibile pozzo o uno sfondamento, e quindi lo lasciamo lì...
Rileviamo il tutto e ci spostiamo nell'altra diramazione, che dopo due tiri di rilievo, si ferma sotto un caminello che promette poco... fessure e cunicoletti con sgocciolamento ma senza passaggi transitabili. A soffitto ci sono diversi cunicoli che collegano tra loro e il tutto ci fa avere l'impressione di essere molto vicini all'eserno.
Ci troviamo infatti poco sopra lo scavo che fece Zilioli sotto il parcheggino delle macchine, in valletta, e quindi sarebbe interessante sia riprendere quel lavoro, che cercare un po' nel bosco o lungo le pareti della valletta. Potremmo provare anche con l'Arva la prossima volta.
Rileviamo poco più di 80 metri nuovi. Oltre al cunicolo da proseguire, in questa Puerta del Sol, rimane da proseguire il lato a valle della forra che poi sfocia nel Pozzo dei Balocchi: le vie sono almeno due e dovrebbero dare ancora nuovo (una in faglia piena).
Lasciamo in loco tutto il materiale da risalita in artificiale.
Prima di uscire, Doctor Gatti arma a nuovo il Pozzo dei Balocchi (corda del 10 e tutto inox), rendendo la via molto più pulita e spettacolare: nello scendere appeso in vuoto, riesco ancora a sbirciare col faretto sia dentro la Puerta del Sol de destra (un meandro che promette molto di più dell'altro), sia nel forrone in basso da raggiungere con traverso: beh... c'è veramente ancora un sacco di roba grossa lì... 
max