venerdì 29 giugno 2012

Immersione Gallinarga 23-06.2012

Sabato, abbiamo tentato l'immersione in lago, di fronte a Gallinarga. Luca era preparatissimo per scendere fino a 85-100 metri, con telecamera incorporata e scooter. L'obbiettivo era di raggiungere una conoide segnalataci dal geologo Piccin e che si presume possa essere stato generata da una grossa risorgenza sublacuale.
I presenti erano parecchi: Max, Laura, Kraus, Mariangela, Fabio, Lara, Conte, Siro e consorte (e poi è comparso anche Matte versione ciclistica...). Anche l'assessore all'Ambiente di Tavernola è venuto ad assistere.
Purtroppo la giornata era veramente infausta: molto vento e lago in forte movimento ondoso.
Sott'acqua, il movimento della corrente ha fatto smuovere il limo depositato, e quindi la visibilità era a zero.
Anche la corrente era fortissima, ha spostato Luca di oltre 200 metri nonostante lo scooter subacqueo.
Comunque prima di desistere è riuscito a scendere fino a -59 metri... buon allenamento per Bueno. 



lunedì 11 giugno 2012

Esterno Fonteno 10/06/2012

Un buon numero di persone è entrato in Bueno... si attende report passionale, viste le facce "fresche" di chi è uscito dopo 20 ore a Frollohill..
Il trio Grip, Max, Conte, invece si è dedicato ad un giro esterno, partendo proprio dal parcheggio delle macchine in valletta, verso la boscaglia estremamete verticale poco più a valle.
Passiamo davanti ai due ingerssi posti giusto 20 metri sotto: quello sul versante sinistro della valle (c'è aria, è da allargare dopo 10/15 metri e sale), e quello da sempre denominato "di Ziglioli", che a nostro avviso sarebbe da ritentare.
 


Il bosco davanti è praticamente una paretina ricoperta di terra e alberi caduti... il percorso è un po' rognosetto, ma riusciamo a portarci alla quota dove si voleva cercare ingressi alti nei dintorni delle risalite ultime di Mai Visto.
Individuiamo all'esterno la posizione della faglia che si muove in direzione Est-Ovest, e proprio lì attorno troviamo un ingressino, che ha bisogno ovviamente di scavo, e sicuramente almeno una volta bisognerà fare un tentativo. Se "entrasse" sarebbe perfetto sia nella quota che nell'inclinazione degli strati.

Nel pomeriggio, si va a rilevare Scollata, e a fare qualche foto per l'inserimento a catasto.


La nuova grotticella misura circa 30 metri in totale, ed è improbabile che possa dare ulteriori risultati esplorativi.
Max

Report week 9/10 Giugno Frollohill




Varchiamo la soglia di Bueno sabato sera alle 20.00, Laura, Edo e Pedro.
Arriviamo sul P25 alle 21.30, con calma e non calanche.
Regime idrico pacato e chicche di Corrado da manuale,…sembrava una gita turistica.
Mentre Laura e Pedro si bevono un Theo alla base del P80, comincio i lavori di sistemazione dello stesso: sostituisco i moschi, doppio qualche fetta cotta, aggiungo un paio di placche inox e pedalini sui frazionamenti in vuoto.
Verso la mezza ci riuniamo in cima al pozzone  e ci dirigiamo verso il meandro che Pedro dopo i primi 200/300m (boh??) ha rinominato la “via per l’inferno”.
Il nostro intento era quello di addomesticarlo e fare in modo che non mordesse più così forte.
A nostro favore KiLetta (mazzetta da 1,2 Kg) e KiLino (mazzetta d’armo) mentre a favore di Frollo i suoi 800m di sviluppo.
Attacca Pedro con “Letta”, io dietro con “Lino” e a seguire il direttore lavori nonché controllo qualità Laura.
Ci alterniamo alla testa del Team perché Letta dopo un ora non ti dà tregua e fai fatica a tenerla anche con due mani.
Penso che dopo i primi 200m i nostri cervelli cominciassero a porsi la fatidica domanda “quanto manca?”
Dall’ultima uscita a Frollo il mio cervello ha optato per il RESET se no non ci sarei mai tornato e quindi non avevo più punti di riferimento e non riuscivo a quantificare la distanza percorsa; quando pensi di essere a metà sei alla “FR” e mancano ancora “OLLO” e “HILL”.
Con la 35 che Pedro ci ha regalato abbiamo armato anche i tre saltini marci che ci separavano dalla meta (il punto in cui Rana ha cominciato a esplorare in solitaria GRANDE!) arriviamo alla minicascata (già armata) e sono le 10.00 di domenica mattina.
Cervelli fumanti, braccia stremate, parlavamo con gli occhi e ad emettere suoni era solo Frollo che ci prendeva in giro schizzandoci l’acqua addosso, tanto per farci capire chi comanda lì.
10 ORE di Mazzate!

Io e Laura fino a lì c’eravamo già stati e non potevamo rinunciare come l’ultima volta, anche se provati, Pedro era grigio e si ferma.
Giriamo la leva sulla riserva e partiamo.
Rana dopo la cascatina si era tolto tutto per riuscire a passare dicendomi che bisognava bottare, salgo in ricognizione e dopo poco dico a Laura di salire con sacco trano e Letta.
Inutile dire che il sacco trano non l’ho nemmeno aperto, Letta non ha lasciato scampo a quel Frollo beffeggiatore che non ci voleva far passare.
Lascio Laura in un cunicoletto per me off-limits che attacca a sinistra mentre io entro nella condotta, alta dai 2 ai 4 metri, sempre stretta e scalloppata, la coda stretta di Frollo.
Laura mi raggiunge dicendomi che il soffitto della condottina crolla e non vuole far la fine del Topo. Dopo 40/50m arriviamo ad un bivio, da una parte sale dritto e dall’atra gira a destra, prendiamo a destra e dopo 50/60m arriviamo ad un trivio.
In alto camino, a sinistra sale qualche metro e termina in una saletta come Rana aveva descritto e a destra prosegue risalendo su colate e concrezioni di sabbia grigia indurita dal tempo, fino ad arrivare sopra la saletta visitata precedentemente e mostrando tutta la grandezza del FAGLIONE che interseca.
Largo 2-3m e alto 30 parte perpendicolare a Frollo e non riesco a vedere un fondo.
A questo punto, le luci dei caschi ci ricordano che l’ora si è fatta veramente tarda (le batte le aveva Pedro) e decidiamo di ritornare sui nostri passi.
Pedro nel frattempo si è ripreso e ci ha preparato un Fantastico Theo caldo, risistemiamo i sacchi e alle 11.30 cominciamo la fase di rientro.
In due ore ripercorriamo a ritroso il vecchio Frollo abbastanza acciaccato, alle 13.30 ne usciamo e incontriamo Silvano e Sara che erano in gita.
Piccola pausa e via, in fondo al P80 (sceso uno alla volta perché SCARICA, devo spostare due armi) ci diamo appuntamento all’ingresso.
Mentre ci cambiavamo l’allegra brigata “scollata” ci raggiunge, si fanno quattro chiacchiere e ci si saluta. Sembravamo 3 sopravvissuti ad una mietitrebbia.

Stamani mentre bevevo il caffè da Laura i nostri cervelli malati hanno già cominciato a pianificare il prossimo Frullato esplorativo e stavolta con rillo.
Solo cibo, rillo, 2chiodi e Lino, leggeri, snelli e veloci…..
P.S.
Al caro amico Rana.
Un giorno, magari davanti ad un bicchiere di vino, mi devi spiegare come hai fatto ad arrivare alla saletta del Faglione senza neanche la mazzetta d’armo (Lino).
Forse sto invecchiando precocemente!

Al prossimo Milk & Shake

Edo Laura Pedro

domenica 10 giugno 2012

Immersione Ol valù 6/06/2012

 
Immersione nel sifone terminale della grotta risorgenza Ol Valù di Tezza (LoBg 1133), in Valle Imagna (Bg).IMG_3811




















La cavità è nota da tempo immemorabile sia ai locali che agli speleologi: ha uno sviluppo di circa 243, ma il sifone dove si è immerso Luca è a poco più di un centinaio di metri dall'ingresso.IMG_4052




















Il grande ingresso e le dimensioni iniziali non possono che attrarre chiunque.
Nel passato, diversi gruppi hanno tentato di superare la barriera dell'acqua, con desifonamenti (I Protei, I Tassi - Mi) e con immersioni (G.G. Milano). Tito Samorè disse che si immerse per cinquanta metri, a -15/20 metri circa di profondità, fermandosi per scarsa visibilità su una galleria larga 6x6 metri...
Nel 2008 ci prova Davide Corengia (GGM) e percorre 19 metri alla profondità di -6 m, fermo su strettoia di ghiaia che non permette l'avanzamento.
IMG_3952IMG_3885
Troppa curiosità per queste misure discordanti e per le portate d'acqua della risorgenza, talvolta veramente abbondanti.
Quindi Luca, assistito dalla moglie Nadia Bocchi e alcuni soci Progetto Sebino/G.S. Valle Imagna, ha deciso che  era giunto il giorno per andare a scoprire la verità. In immersione, (temperatura acqua 8/9°, durata 12 minuti con bombole imbragate all'inglese), percorre circa 50 metri fino ad una profondità di -9 metri. Superata la strettoia limite precedente, ne supera altre due fino a fermarsi davanti ad un ulteriore restringimento che sale un po' limoso.
Il problema è la visibilità che viene annullata dal sollevarsi dei sedimenti al suo passaggio. Decide di fissare la sagola guida e di ritentare in altra data confidando sul fatto che sarà in grado di tornare in quel punto velocemente anticipando l’ondata del fango e quindi proseguire in condizioni di visibilità accettabili.
Quanto basta per una prima "toccate e fuga" e rientra alla base.

Max

lunedì 4 giugno 2012

Report Maivisto 3/06/12

 

Entriamo sabato pomeriggio, Kraus, Laura, Fabio e Max.

Obiettivo è quello di continuare l'esplorazione di varie vie poste alla sommità del Pozzo dei Balocchi. Bisogna ancora fare un traverso a +50 per entrare in un nuovo meandro (La puerta del sol de destra), poi farne ancora uno per entrare in un forrone sospeso a metà parete. Nel caso rimanesse tempo, nella Puerta de sinistra bisogna ancora proseguire nel lungo cunicolo visto da Laura la volta scorsa: fermo su prosecuzione in avanti e sfondamento a pavimento..

Ne approfittiamo anche per sostituire la corda del 9 sulla partenza di Mai Visto, con la scintillante corda rossa del 10.

Come sempre anche i sacchi si distinguono per peso e consistenza... il materiale serve sempre...

Bueno all'ingresso sbuffava aria gelida con parecchia violenza, e lungo tutto il tragitto il flusso dell'aria si è sempre fatto sentire.

In zona si arriva in breve tempo: in un'ora e mezza, massimo due si è alla partenza di Mai Visto (ora abbiamo anche sistemato un saltino e quindi si arriva a Mai Visto senza intrufolarsi nella frana di Massi Volanti, ma rimanendo "alti").

La situazione idrica è a basso regime, tanto che si pensa che la mitica immersione giù a Smeraldo si potrebbe fare anche in questo periodo.

Mai Visto gocciola come sempre, ma per ora non lava.

 

Mai Visto

 

 

 

 

 

 

 

 

In cima ai Balocchi (a cui aggiungiamo un nuovo frazionamento), Kraus da' inizio alle danze, e con un'ottimo carpiato da Orfei Gold, si rimette l'abito del mito di Santa Kraus, e raggiunge la Puerta del Sol de destra. Sarà la vicinanza alla Chiocciola... e si ritrova di fronte ad un meandro che sale, in cui dovremo fare ancora un po' di arrampicatine e artificiali.

Il Dottor Gatti poi ruba il trapano a Kraus, e va in fuga artificiale, risalendo ulteriori 5 metri fino ad un altro terrazzino. Il meandro sale ma si deve arrampicare ancora per arrivare dove ci sembra che inizi una nuova forra...

Rispettata la staffetta, provo ad arrampicare i nuovi 5/6 metri, ma a metà strada dobbiamo improvvisare una pseudo-artificiale: comunque alla fine riesco ad arrivare in cima, con una forra che se ne parte via e strane diramazioni sopese alle mie spalle..

Nel labirinto sospeso ci si perde Kraus, che girovaga con 70 metri di vuoto sotto, in spaccature e meandrini fino a giuntare con la Puerta de Sinistra, col ramo risalito la volta scorsa. Il forrone che continua invece, si ferma davanti ad una frana una trentina di metri dopo, con tutta l'aria che ci entra, e con dei massoni da spostare sopra le nostre teste.

L'ambiente è comunque di buone dimensioni, e punta decisamente verso l'esterno, verso le pareti sopra l'ingresso scavato da Zilioli 5 anni fa... in pratica alle macchine!!!

Rileviamo circa 60 metri nuovi, con l'idea di fare una prova Arva anche qua: se ne vale la pena, si attaccherà anche la frana che non sembra impossibile con gli arnesi giusti...

Prima di ritornare a casa, Gatto-Gatti si diverte a fare ancora un traversino pendolato nel Pozzo dei Balocchi, ed entra nel fratturone sospeso. Il copione si ripete: meandrozzo che sale, con minimo percolamento. Superiamo due saltini ma dobbiamo fermarci di fronte alla solita arrampicatina che in libera non ci da' la sicurezza per osare. Sopra il ramo sale ancora, ma basta un chiodo per proseguire. In alto si vede che il meandro prosegue, non largo, ma percorribile e forse inizia l'orizzontale.

In generale questo ramo ci ha dato circa 350 metri nuovi, con ancora qualche decina da rilevare. Siamo risaliti dalla base per 141 metri, cioè da -137 m a +4 m, superando quindi la quota ingresso. Le diramazioni nel punto più estremo sembrano veramente vicinissime ad un nuovo ingresso.

Anche in questo caso (come da Binocolo), la traversata sarebbe proprio un bel giro.

Staremo a vedere.

max