giovedì 20 aprile 2017

Portobello

 

Giovedi  finalmente siamo riusciti a far entrare in Bueno il mitico Cerro. Da anni desideravo che il suo occhio vedesse il carsismo direi abbastanza imponente del sottosuolo fontenico.

 Buona squadretta: Max, Nicola, Nicolò,  Kraus, Cerro e Cerre (Roby e Jack) e Kraus. Quindi, dopo una preparazione di Kraus ai ragazzi negli ultimi mesi sulla progressione in corda, questa era la volta di toccare con mano una bella scarica di armi di diverse fatture. Il secondo obiettivo, non meno importante, era di fare foto a Portobello, perché ne eravamo carenti. Su facebook Nicola ha pubblicato un bel po' di foto veramente belle. Bene. Foto nuove non guastano mai. In generale tutti procedono speditamente sui passaggi, e con buona destrezza.

Le imbragature, ancora non personalizzate, ovviamente non hanno reso tutto nella miglior naturalezza.Comunque, Jack, Nicol e Roberto erano ben assistiti.Il giro è durato poco più di 8 ore se non sbaglio (o forse 9). 

Abbiamo sostituito una pedalina lesionata sul tiro in vuoto di Fonteno Beach, e Anaconda potrebbe essere un lavoro da portare a termine con ancora un giro di malta a presa rapida. Le dighe ancora perdono e quindi i tubi, che potrebbero funzionare perfettamente, non drenano in maniera ottimale. (In generale, anche a Fonteno Beach il sistema tubi sta cedendo, e quello sul P25 è tranciato).A Portorotondo ci sono già corda e moschi con placche inox (5 o 6), per fare a nuovo l'armo sulla cascata, ancora bruttino nella sua fattura: al prossimo passaggio lo risistemeremo.

 Il tutto poi è terminato con abbuffata doverosa da Mama Burghy, post grotta ormai quasi di rito dopo le ultime scorribande.

Max

sabato 8 aprile 2017

Varuna e Naga

Nel week end appena trascorso, abbiamo concentrato l'attività in zona  Valle del Diavolo (M. Torrezzo).


Sabato 8

Siamo saliti al pomeriggio: Max, Nicola, Monia, Jack, Nicola, Yanni e la mamma di Nicolò.

Destinazione: Varuna, il nuovo ingresso aperto martedi notte da me e Nicola.

La disostruzione ha preso una piega detritica non indifferente perché il fondo del pozzetto da cui arriva aria, è zeppo di materiale. Gran parte di esso viene spostato in alto, in un terrazzino soprastante, ma il passaggio è lontano. Una finestrella laterale ha un pozzetto parallelo che scende ancora qualche metro, ma non largo. L'aria arriva gelida da ogni parte e dal basso, e merita di essere seguita. Ma è necessario disostruire e asportare materiale.

La temperatura misurata in uscita all'ingresso ha un picco di 6,9 gradi, che non è indifferente, vista la stagione e considerato che all'esterno i gradi erano circa 13. Il flusso si avverte a "ciuffo d'erba che vola". In estate uscirà il vapore da li...

Una trentina di metri sopra, troviamo un nuovo interstrato (Inter) con meandrino che entra per oltre 5 metri, ma è da disostruire e senza flusso d'aria avvertibile.

Decidiamo cosi verso le 21 di rientrare, per tornare il giorno dopo.


Domenica 9

Torniamo sul posto: Nicola, Monia, Max e Nicola in tarda mattinata.

Lo spazio prevede la presenza di due persone alla volta nel pozzetto, per cui ci dividiamo, e mentre Monia ed io ci cambiamo per entrare in Varuna, i due Nico girano per paretine a caccia di eventuali altri ingressi. La zona non l'abbiamo mai girata metro per metro, e l'aria di Varuna ora parla chiaro. Ma è bene girovagare anche per paretine...

Nemmeno il tempo di entrare, che echeggiano urla disumane da monte. Dalle urla pare proprio che Nicolò abbia trovato un ingresso veramente notevole. E quindi, convinti, portiamo su tutto il materiale da scavo.

Il nuovo ingresso, battezzato Naga, si presenta come un interstrato in paretina, di 1x1,5 m che maschera un condottone freatico intasato da terra. Aria in uscita avvertibile, ma non gelida come Varuna. Il tubo freatico è bellissimo, e prosegue per una ventina di metri, fino a fermarsi di fronte a uno scavo da affrontare con gli arnesi giusti. Lateralmente, uno sfondamento butta corrente d'aria.

Iniziamo quindi a rendere tutto il cunicolo più comodo, in vista dello scavo che proseguiremo prossimamente. Quindi per la prima metà svuotiamo quanto più possibile, rendendo praticamente gattonabile i primi 10 metri di condotta, su terriccio morbido.

Ancora due cavità interessanti per il catasto, oltre a Cuadrado, con carte in regola per crescere.

Vista la pesantezza dei vari materiali, scendiamo poi fino a lago, trovando ancora ingressi interessanti nel passaggio dal Calcare di Sedrina alla Dolomia a Conchodon (ora Formazione dell'Albenza), ma rimandati, compresi alcuni ingressi segnati SVT nei primi anni di PS.

Torniamo a S. Fermo con la seconda auto rientrando verso le 20.

Max