sabato 8 aprile 2017

Varuna e Naga

Nel week end appena trascorso, abbiamo concentrato l'attività in zona  Valle del Diavolo (M. Torrezzo).


Sabato 8

Siamo saliti al pomeriggio: Max, Nicola, Monia, Jack, Nicola, Yanni e la mamma di Nicolò.

Destinazione: Varuna, il nuovo ingresso aperto martedi notte da me e Nicola.

La disostruzione ha preso una piega detritica non indifferente perché il fondo del pozzetto da cui arriva aria, è zeppo di materiale. Gran parte di esso viene spostato in alto, in un terrazzino soprastante, ma il passaggio è lontano. Una finestrella laterale ha un pozzetto parallelo che scende ancora qualche metro, ma non largo. L'aria arriva gelida da ogni parte e dal basso, e merita di essere seguita. Ma è necessario disostruire e asportare materiale.

La temperatura misurata in uscita all'ingresso ha un picco di 6,9 gradi, che non è indifferente, vista la stagione e considerato che all'esterno i gradi erano circa 13. Il flusso si avverte a "ciuffo d'erba che vola". In estate uscirà il vapore da li...

Una trentina di metri sopra, troviamo un nuovo interstrato (Inter) con meandrino che entra per oltre 5 metri, ma è da disostruire e senza flusso d'aria avvertibile.

Decidiamo cosi verso le 21 di rientrare, per tornare il giorno dopo.


Domenica 9

Torniamo sul posto: Nicola, Monia, Max e Nicola in tarda mattinata.

Lo spazio prevede la presenza di due persone alla volta nel pozzetto, per cui ci dividiamo, e mentre Monia ed io ci cambiamo per entrare in Varuna, i due Nico girano per paretine a caccia di eventuali altri ingressi. La zona non l'abbiamo mai girata metro per metro, e l'aria di Varuna ora parla chiaro. Ma è bene girovagare anche per paretine...

Nemmeno il tempo di entrare, che echeggiano urla disumane da monte. Dalle urla pare proprio che Nicolò abbia trovato un ingresso veramente notevole. E quindi, convinti, portiamo su tutto il materiale da scavo.

Il nuovo ingresso, battezzato Naga, si presenta come un interstrato in paretina, di 1x1,5 m che maschera un condottone freatico intasato da terra. Aria in uscita avvertibile, ma non gelida come Varuna. Il tubo freatico è bellissimo, e prosegue per una ventina di metri, fino a fermarsi di fronte a uno scavo da affrontare con gli arnesi giusti. Lateralmente, uno sfondamento butta corrente d'aria.

Iniziamo quindi a rendere tutto il cunicolo più comodo, in vista dello scavo che proseguiremo prossimamente. Quindi per la prima metà svuotiamo quanto più possibile, rendendo praticamente gattonabile i primi 10 metri di condotta, su terriccio morbido.

Ancora due cavità interessanti per il catasto, oltre a Cuadrado, con carte in regola per crescere.

Vista la pesantezza dei vari materiali, scendiamo poi fino a lago, trovando ancora ingressi interessanti nel passaggio dal Calcare di Sedrina alla Dolomia a Conchodon (ora Formazione dell'Albenza), ma rimandati, compresi alcuni ingressi segnati SVT nei primi anni di PS.

Torniamo a S. Fermo con la seconda auto rientrando verso le 20.

Max

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