lunedì 30 gennaio 2012

Ancora Sorgente Tufere!

 

Continuano fruttuosissime e con risultati sempre più esaltanti, le esplorazioni nella Sorgente Tufere (Pisogne – Bs).Tufere galleria

Come dicevo nel post precedente, questa risorgenza ha già in regime normale, portate molto elevate, e a causa della forza della corrente le immersioni speleosub risultano assai difficoltose per il grande dispendio di “ossigeno” dovuto alla fatica: il sub deve praticamente trascinarsi ai sassi sul fondo…

Il periodo siccitoso è sicuramente favorevole, e quindi sabato 28 abbiamo tentato ancora, fermi su un secondo sifone che non faceva dormire Luca Pedrali e gli altri.

 

 

Tufere  forra

Oltre a Luca, entrano nuovamente i milanesi Davide Corengia e Stefano Gallingani. Questa volta dovranno superare il primo sifone (140m; -14), poi cambiarsi, superare risalite e traversi con le tonnellate di materiale e poi reimmergersi ancora. Scopo della punta è: passare il Sifonazzo e poi rilevare il più possibile.

E così fanno, mentre il resto della combriccola “sebinica” rimane all’esterno sotto la neve…

 

Il risultato di questo “toccate fuga” è esaltante: a +78 m Luca e Davide superano il Sifonazzo, lungo 35 m e profondo 3,5, poi riemergono in un tratto infame, con qualche strettoia e passaggio tra pezzi di soffitto crollati, poi si reimmergono nel TERZO sifone (10 m; -2) e quando escono, hanno davanti una gran forrona . Il percorso è sempre più da canyoning, con vasche in cui ci si può veramente tuffare. Rilevano in totale 120 metri, salendo ancora, fino a +112!! Si fermano in una vasca in cui si nuota, sotto una cascata di 5 metri, oltre la quale si intravede la struttura sempre più alta ed enorme andare avanti...

Tufere nuovosez

Tufere 29-01-12

3D Tufere 29-01-12

La Sorgente Tufere misura ora 580 metri di sviluppo, per un dislivello totale di 126 metri. Grandissimo risultato esplorativo, sia come impresa speleosubacquea, che per la speleologia del Monte Guglielmo. Sperando di non sbagliare, credo sia tra le più sviluppate dell’area.

Max Pozzo

martedì 24 gennaio 2012

Esplorazione Tufere 21-22 gennaio 2012

 

Come preannunciato, durante il week end sono state effettuate due immersioni nella Sorgente Tufere, con l'obiettivo di superare la cascata in risalita oltre il sifone (lungo 140 metri e profondo 13 metri), ferma da molti mesi dopo 140 metri di condotta aerea sotto una scrosciante cascata.
La sorgente Tufere (Govine di Pisogne - Bs) si pone ad una quota di 420 metri circa (240 metri sopra il lago d'Iseo), e si ritiene sia una delle principali bocche d'acqua del profondo sistema carsico che si nasconde nel poderoso massiccio del Monte Guglielmo (1.957 m s.l.m.): la portata e soprattutto la forza della corrente, impediscono l'accesso per lunghi periodi l'anno, mentre in regimi di piena fa veramente impressione.

2012-01-21 12.21.36

E' da tempo che, in parallelo all'esplorazione del complesso Abisso Bueno Fonteno, ci siamo proposti di proseguire un gran lavoro di ricerca iniziato da decenni da altri gruppi speleologici, soprattutto bresciani: quello di scoprire cosa si cela all'interno del Monte Guglielmo.
Raccogliendo tutta la documentazione preesistente, rivisitando il più possibile e con le nuove scoperte, si spera di centrare l'obiettivo anche sul lato bresciano del Sebino.
Il periodo propizio ha facilitato le operazioni subacquee, e i tre speleosub, Luca Pedrali e i milanesi Davide Corengia e Stefano Gallingani, con supporto di numerosi soci del Progetto Sebino, si sono immersi la prima volta sabato 21, trasportando in due viaggi i materiali necessari per "l'artificiale" e risagolando il sifone (devastato dalle ultime piene).

 

La vasca di raccolta che alimenta la centrale elettrica di Govine


Superata la prima risalita (circa 20 metri), la grotta si ingrandisce e prosegue alla grande in ambienti di dimensioni che aumentano considerevolmente. Il percorso rimane costantemente bagnato dalla presenza del fiume in un ambiente quasi da canyoning. Dopo una cinquantina di metri in condotta che si allarga (5x4m), una nuova verticale impone il ritorno alla base esterna: gli ambienti qua sono molto vasti rispetto all'esplorato, e il dislivello da coprire è di almeno 35 metri.. Il fiume poi si riversa dappertutto con una cascata "potente": difficile anche fare foto o filmati (ma ci riescono!!!). Tufere oltresifone

Nella seconda immersione, quella della domenica 22, la squadra di forti speleosub e soprattutto di esploratori, con non poche difficoltà attrezza la nuova verticale raggiungendo in arrampicata (e sotto cascata) una nuova galleria: superato anche il nuovo ostacolo, i tre entrano in una condotta allagata e dopo poche decine di metri si trovano di fronte ad una nuova barriera d'acqua da superare. Un nuovo sifone!! E bello transitabile!!
Luca lo battezza come "Il Sifonazzo".

Nel ritorno vengono anche prelevati campioni di fauna acquatica ed effettuata topografia e video/foto.
Dentro il Guglielmo quindi: finalmente una "porta" che attesta ciò che si è sempre supposto: anche questo massiccio nasconde un mostro, e la cresta (con parecchi inghiottitoi soffianti) è a 1500 metri più in su...
Forza adesso! Si è aperta la caccia al tesoro.....
Tantissime le verticali presenti in zone alte, ma sempre chiuse in perfidi restringimenti o frane, e solo in un'occasione si è riscontrata la presenza di corsi d'acqua "da tracciamento" (cosa che faremo a breve).
Gli ambienti esplorati ieri finalmente sono la prova di "cose grosse", e per l'ennesima volta si è appena all'inizio di una nuova avventura: a quanto pare ci saranno nuove leve nei prossimi corsi di speleosub!
La grotta prosegue dritta verso il cuore della montagna, e per il momento ha uno sviluppo di 440 metri, e un dislivello di 91 metri (+78; -13)... ma solo fino a sabato prossimo...

Tufere sifone

Un grosso plauso ai vari soci presenti (una trentina circa in due giorni) per l'organizzazione logistica del tutto, appoggiati anche dal Comune di Pisogne e con il permesso della Idroelettrica Lombarda srl, che ne gestisce la captazione.
Ma i complimenti "speciali", oltre al mitico Luca Pedrali che ha sempre più "naso", vanno a Davide Corengia che ha attrezzato in condizioni non da poco e Stefano Gallingani, per la collaborazione


Max Pozzo

giovedì 12 gennaio 2012

Comunicato 9 gennaio 2012

 

Si è concluso positivamente il "ponte" della Befana nelle profondità dell'Abisso Bueno Fonteno (Bg).
Il vario programma esplorativo aveva in previsione una nuova immersione di Luca Pedrali nel Sifone Smeraldo (-451 m), e la prosecuzione di una risalita nell'imponente forra di Carrigo, che dal fondo risale per 150 metri di dislivello ed è ferma sotto un enorme camino dal giusto nome, Vedonero, stimato dopo i primi 60 metri di artificiale, ulteriori 100 metri di nero...
Siamo entrati in tredici con alloggio all'ormai mitico Campo Base di -420, tra cui anche quattro amici bresciani del GGB.
Sveliamo quindi l'enigma del sifone passato: Luca si è immerso pinneggiando in una galleria (2x1,5m) fino al limite precedente di circa 50 metri in linea d'aria: poi la condotta si allarga fino a quattro metri e scende verso il basso in una forra che lentamente diventa sempre più enorme. Dopo 60 metri l'ambiente scende a gradoni e si "apre" a forrone: a circa -40 metri, e per poco più di 100 metri di sagola, si affaccia all'ultimo gradone perdendo completamente le pareti circostanti e stimando almeno ulteriori 50 metri di vuoto verso il basso. Fermo quindi tipo"Sanctum" con tutt'intorno il nero assoluto, le sue parole finali sono state "va giù di bestia... è immenso... c'è qualcosa di bestiale!!!!"
Lungo il percorso si intravedono prosecuzioni sempre sommerse che potrebbero risalire in "aerea". Diventa quindi necessario un altro tipo di approccio, con topografia e Rebreather: le immagini della piccola GoPro sono comunque eloquenti... da pelle d'oca...
A questo punto la prima cosa da capire è: ma a che cosa siamo di fronte? Il Lago d'Iseo è ancora molto più in basso e lontano....
Congiuntamente a questa importantissima performance sia dal punto di vista sportivo che esplorativo, il festino proseguiva sotto Vedonero, con i forti arrampicatori bresciani, Matteo Rivadossi e Giorgio Mauri.
A differenza del nostro classico stile in artificiale, il loro metodo "ventose alle mani" li fa proseguire brevemente per ulteriori cinquanta metri di parete in un cilindro enorme. Più sale più si allarga: 20 metri di diametro non glieli toglie nessuno...
La stima di quel che manca fa impressione: Matteo illumina l'ambiente con cascata che scroscia per altri 70 metri! Un pozzo gigantesco di quasi 200 metri!!! Che dirvi... impressionante: inutile esprimere quanta euforia nel festone del sabato notte al campo.
Bueno Fonteno è veramente una bestia sia in aria che in acqua.
20 km conosciuti per un dislivello totale di circa 560 metri, e si continua a pensare di essere perennemente all'inizio. Non smette mai di stupire.
La violenta corrente d'aria che lo percorre in ogni sua diramazione parla solo di immensità: se a mezzo km dall'ingresso si avverte il profumo del vin brûlé preparato dalla Protezione Civile, qualcosa vorrà pur dire...
Ringrazio gli "gnari bresciani" (M.Rivadossi, G. Mauri, G. Uberti e S. Sparapani) per la preziosissima partecipazione e i soci di questa associazione, veramente sempre spettacolari. Tutti per uno e uno per tutti: solo così si va avanti.


Max Pozzo