mercoledì 4 aprile 2012

Report 30 – 1 aprile

 


Stavolta siamo un po' rimaneggiati, e quindi optiamo per un tentativo un po' più "tranquillo"...

Si va a Collosso. Settore dell'abisso sicuramente poco conosciuto.

Siamo in tre: Laura, Grip ed io.

Entriamo venerdì sera, ben dopo la mezzanotte, e sempre abbastanza carichetti di materiale.

Carichissimi come sempre di verve esplorativa.

Due parole su Collosso.

E' un ambiente molto vasto, parallelo al tratto terminale della Straforra, che si spinge quasi fin sopra il sifone Smeraldo.

Due vani enormi, separati da un saliscendi, e che in alto nascondono almeno altre quattro grosse prosecuzioni, oltre a quella dove andremo stavolta.

Collosso 1 è un camino da 70 metri, la cui base fa una sala già 40 metri sopra il fondo. La risalita è stata terminata un anno fa. La larghezza del camino è di almeno 15 metri, con cascata non potente (ma che in caso di pioggia lava tutto). Lungo le sue pareti, c'è una spaccatura enorme ancora da raggiungere.....

Collosso 2 è un ambiente della struttura di Mastodont: una forra tanto larga da generare un salone a più livelli. Molto fangoso e fossile.

Ci si può arrivare da più parti, ma dal Campo Base, basta risalire prima dell'innesto di Cattive Acque.

Una zona poco frequentata, ma con parecchie possibilità esplorative. E ci si arriva in circa un ora dal campo.

Senonchè doveva essere un'uscita tranquilla, senza devastamento fisico. Invece, avendo materiale disostruttivo e in un continuo saliscendi (sali un 40, scendi un 35, sali un 70... e minchia!) soprattutto impiastrato dal fango e da armi esplorativi non proprio agevoli... la passeggiatina si è rimessa nel solito binario della consueta "botta" da fine settimana.

Il nostro obiettivo è in cima a Collosso 1 (il P70), dove la condotta in cui scorre il corso d'acqua ci aveva fermati davanti ad un abbassamento della volta impassabile a "mani nude".

Il fango e l'acqua rendevano il tutto molto "marcio" per lavorare distesi.

Quindi ci siamo attrezzati di teli e preparato il cantiere abbiamo cominciato a scavare. In ogni caso se ne usciva marci fino alla mutanda comunque... quasi inusuale lavorare "distesi" in Bueno.

Impossibile passare in quel basso melmone gelato con mazze e punte.

Vuoi vedere che Bueno stavolta ci sta confezionando il suo bel pesce d'Aprile?

Così, seppur con le dovute scuse all'Abisso per l'operazione chirurgica, allarghiamo in modo deciso.

Giusto quanto può bastare per spingere Laura al di là....

Stavolta c'é un sacco d'aria gelida che ci soffia in faccia: il ramo DEVE ripartire... aria e acqua ....cazzo...

L'ingresso al venerdì notte, i sacconi pesanti, ore di scavo in quel fango bastardo...

Tutto per quel momento di "silenzio e raschio" in un piccolo capillare del bestione.

Laura non passa porco cane...  o forse... 

...no... non passa...

Poi ci dice che non passa perchè non si è messa la sua "mutanda tecnica"....

Poi si fa firmare una dichiarazione dai due "marci" che l'avremmo comunque tirata indietro per i piedi nel caso peggiore.

E' ovvio che firmiamo: vogliamo sapere cosa c'è al di là!

Quindi Laura raschia, ma alla fine passa e quasi di getto ci comunica che chiude tutto.

IMPOSSIBILE!!! NON PUO' CHIUDERE!!!!

Aria e acqua... ma chi ci crede!

Lo chiameremo "No-slip". Si, se c'é qualcosa lo chiameremo così... ma scusa, da dove arriva l'acqua? ma come da pavimento? e l'aria? 

La segugia traffica dietro una colata che sembra occluda un varco. E' allargabile con un po' di buona disostruzione. 

Ancora secondi eterni e poi echeggia l'urlo di Aracnya: BISOGNA SPACCARE UN PO' E POI C'E' UNA VIA CHE VA ALLA GRANDE!!!!

Dimensioni tipo forra iniziale, un po' più bassa.

Con il torcione (distrutto), riesce ancora a puntare nel nero che se ne va...

Per oggi ci basta, è tardi, siamo pieni di fango, ma sappiamo nuovamente di essere di fronte all'ennesima via che si perde dentro la montagna.

L'aria soffiava gelida e forte, e Laura riferisce di aver visto una volta triangolare, ricca di cannule lunghissime. Il pavimento, ricco di vaschette con il corso d'acqua che scorre tranquillo. Si cammina e davanti è nero.

Alla prossima si riviaggia...

Rientriamo euforici al campo, nonostante il ritorno si riveli molto delicato su alcuni tratti di corda.

Anche stavolta si va a riposare che ormai è domenica mattina. Per cui ripariamo nel primo pomeriggio, arrivando in valletta verso le 19.30 di domenica.

Uno spettacolo....

max

 

Integrazione di Grip

Puntuale la narrazione di Max sempre abile nel ripercorrere i tratti salienti della nostra esplorazione...

Volevo solo fare i complimenti ad Aracnya: va beh che è magra e quindi è avvantaggiata, però secondo me bisogna anche avere i cosiddetti ed essere intraprendenti per fare certe cose...il passaggio era davvero strettino, e la poverina ha dovuto letteralmente raschiare per passare: almeno alla fine è stata premiata !!!

Anche per rientrare e raggiungerci nuovamente, ha dovuto fare una fatica bestia...

Comunque...Collosso effettivamente è molto bello ed è ancora tutto da interpretare, il P70 da solo vale la pena di essere visto...e risalito: corda del 9 piuttosto fangosetta, che parte con micro-pendolo nel vuoto...per poi arrivare su in cima dove devi affrontare un piccolo saliscendi con armi piuttosto tecnici (della serie: non c'è tecnica, arrangiati con gli strumenti e basta !!!), ovviamente sotto hai 70 metri di vuoto...la sacca quando tocca la base del terrazzo su cui ti vai ad adagiare fa cadere dei blocchi di fango non indifferenti, e quando senti il tonfo, dopo un bel pò, significa che sono arrivati laggiù in fondo...il rimbombo è da cattedrale !!! Semplicemente uno spettacolo !!!

Inoltre, appena scendi in Collosso 2, il candore di una grossa colata medusosa (ma veramente GROSSA !!!) ti colpisce, in tutto quel nero...per non parlare della bellissima condotta freatica - ben 120 metri - che ti porta a Collosso...da film...

Per il resto, fango, tanto fango, e armi molto ma molto esplorativi...quindi una discreta faticaccia...

Non c'è che da tornare...e si viaggia, questo è poco ma sicuro...nell'ultimo mese e mezzo tra Mai Visto, Vedonero, Collosso una marea di vie nuove, tutte strapromettenti...

E si continua a sognare...

GRIP

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