domenica 14 maggio 2017

REPORT USCITA DI DOMENICA 14 MAGGIO

Partecipanti: Claudio Forcella, Greppi Maurizio, Lisa Squillace, Nicolò Falgari, Laura Rescali


Per domenica 14 maggio avevamo organizzato un'uscita molto tranquilla scaccia-ruggine e di allenamento in previsione del lavoro con Uniacque e per consentire a Lisa di riprendere pian pianino un ritmo accettabile. Inizialmente dovevamo essere solo io, Lisa e Claudio con lo scopo di arrivare fino al ramo Fossile e tornare indietro. Nelle due precedenti occasioni eravamo arrivati rispettivamente al P55 (io, Lisa, Claudio) e fino a Ciclopico (io, Lisa, Claudio, Fabio G., in quest'ultima occasione con prelievo di campioni di acqua da Ciclopico per effettuare prove di visibilità con tracciante con acqua prelevata effettivamente dalla grotta).

Il giorno prima si aggiunge Nicolò e, all'ultimo momento, del tutto imprevista, anche Laura R.

Le condizioni idriche sono preoccupanti viste le copiose precipitazioni dei giorni precedenti ma quando arriviamo in valletta al parcheggio ci rendiamo conto che l'uscita si potrà fare senza rischio alcuno anche se la grotta sarà sicuramente molto bagnata...Il meteo è comunque in netto miglioramento, non è prevista pioggia ed anzi un bel sole ci accoglie durante i preparativi.

Capiamo subito che non è giornata quando io mi accorgo di aver dimenticato nel box il mio pettorale con maniglia e pedale annessi...invito quindi gli altri a precedermi, io dovrò andare a Solto nel box per riprendere il materiale. Arrivato nel box mi accorgo che pettorale e quant'altro erano caduti su uno zaino senza fare alcun rumore metallico...nel trambusto mattutino nel recuperare materiali e attrezzature mia e di Lisa non me n'ero accorto.

Torno a Fonteno, arrivo in valletta, mi cambio ed entro in Bueno Fonteno. Situazione idrica da lavaggio completo con i primi due pozzetti che schizzano e nebulizzano per bene tutto l'ambiente. Raggiungo gli altri che, con buoni ritmi (poco più di un'ora) erano nel frattempo arrivati all'inizio del P55.

Purtroppo si erano verificati altri due imprevisti. Laura si accorge di aver dimenticato un bloccante (Claudio ne aveva portato uno in più per sicurezza, nel caso ne avevo altri anche per eventuali paranchi), invece a Nicolò si apre un cosciale dell'imbrago al secondo frazionamento sul pozzo e una delle due fibbie metalliche precipita nel vuoto. Claudio interviene prontamente dall'alto, lo risistema alla bellè meglio con un cordino e tornano su.

Quando io arrivo, il tutto era avvenuto da poco e insieme condividiamo che non ha alcun senso rischiare con un imbrago in condizioni non ottimali (e sicuramente scomodissimo nella progressione), anche alla luce della situazione idrica piuttosto impegnativa. La giornata è solo all'inizio e quindi può essere salvata in qualche modo con altre attività.

Nel rientrare, constatiamo con vivo piacere lo stato di grazia di Laura: non c'è niente da fare, la classe non è acqua, velocissima, precisissima, anche su corda, come se fosse entrata in grotta il giorno prima e non due anni prima. Sappiamo che è una sorta di talento naturale, ma onestamente pensavo che la mancanza di allenamento potesse averlo appannato...cosi non è e la cosa non può che far piacere. Soprattutto in prospettiva vista la mole di impegni che attende l'associazione.

Usciti io e Claudio ci confrontiamo sul ventaglio delle possibilità e condividiamo che può aver senso indagare due ingressi noti da sempre subito sotto al parcheggio: "Buco Ziglioli" e "Risorgenza Parcheggio".

Nicolò si concentra su "Risorgenza Parcheggio" (esce tantissima acqua), Laura e Claudio su "Buco Ziglioli", Lisa si riposa e si asciuga al sole e io faccio la spola tra i due potenziali ingressi per supportare le due squadrette. Ad un certo punto Nicolò sposta un sasso in strettoia a 2 metri dall'ingresso e ci avvisa di una forra attiva di buone dimensioni subito al di là.

Avviso gli altri e ci dedichiamo ad una inaspettata e interessante esplorazione che davvero non ci attendevamo. Entrando ci si trova effettivamente in una forra- meandro con altezza media di 1,80 m e larga 1,5 percorsa da un bel corso d'acqua. Procediamo tra strettoie e punti concrezionati per qualche decina di metri (classico andamento meandriforme) per poi imbatterci in una piccola saletta di crollo senza apparente movimento d'aria. Ci dedichiamo ad un'impegnativa operazione di disostruzione finchè il passaggio si allarga e ci consente di guardare oltre: purtroppo l'ambiente stringe ulteriormente su colata concrezionale e al momento dobbiamo desistere.

A quel punto noi usciamo mentre Claudio si propone per l'effettuazione del rilievo, supportato da Laura che si offre a sua volta volentieri. Claudio, opportunamente attrezzato come solo uno speleo del ventunesimo secolo può essere, si prodiga nel rilievo di poligonale, sezioni e numerosi punti che descrivono i volumi interni, riportandoli direttamente sul tablet collegato al Disto X in suo possesso. Il tutto in condizioni quasi proibitive viste le dimensioni degli ambienti, le strettoie, il fango e la molta acqua. Il risultato è stupefacente: vediamo il rilievo dettagliato con pianta e sezione completa ancora prima di toglierci il casco!

La grotta probabilmente non merita grandi approfondimenti ma sicuramente aggiunge un tassello alla conoscenza dell'area.

Sicuramente una bella uscita, divertente e impegnativa quanto basta, con una interessante scoperta a 30 metri dalla macchina.

Maurizio Greppi


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