lunedì 29 ottobre 2012

Report 27-28 ott

 
il week end appena trascorso ha visto, per motivi legati al tempo, l'annullamento dell'uscita alla grotta Aladino, assieme al GGB.
Stesso discorso valeva per l'idea di iniziare lo scavo sul M. Guglielmo.
 
Abbiamo quindi dirottato su Interstrato, l'ingresso situato quasi 200 metri di quota più su di quello di Bueno, in valletta, e nel quale si scava da un po', anche se le uscite sono state circa cinque dalla scoperta.
 
Purtroppo sabato diluviava già dalla notte, ma ci abbiamo provato comunque, Massimiliano, Grip, Livio ed io, con partecipazione di Laura sul tardo pomeriggio (a piedi dalla piazza di Fonteno!).
Montato un bel telo sopra l'ingresso, e con il fiume bello potente a qualche metro, ci siamo messi di buona lena, con i soliti secchi e materiali vari.
Per proseguire lo scavo, abbiamo estratto anche parecchi "bambini" dai nomi più svariati...
Massimiliano non voleva più tornare a casa... avrà tirato due tonnellate di terra...
 
 
 
 
Comunque dopo un bel po' di metri di estrazione secchi, l'ambiente ha rivelato una sacca di vuoto, e prosegue in avanti e inclinato verso il basso.
Il condotto, in interstrato ovviamente, ora sarà lungo 10/12 metri e a più riprese abbiamo avvertito movimento d'aria.
Nel caso si aprisse un ingresso, ciò non vorrebbe dire che la nuova grotta vada direttamente in Bueno, ma potrebbe aprirsi un nuovo capitolo, con relativo abissone.
Sarà bello poi cercarne la giunzione... perchè siamo sicuri che da lì prima o poi passiamo!
 
La distanza in linea d'aria con le zone più remote di Bueno (Ariasanta, Gran Rondò), ci permetterebbe di esplorare parecchi chilometri prima di giuntare...
 
 
 
A sera inoltrata, lasciamo sempre sotto il diluvio gli attrezzi per il giorno dopo, al cui appuntamento si aggiunge anche il Dottor Kraus.
La domenica a Fonteno nevicava già in piazza e saliamo con la jeep sullo sterrato che pian piano s'imbiancava. Non ce l'aspettavamo, e nemmeno il brusco abbassamento di temperatura a 3 gradi.
Raggiungiamo ancora Interstrato, constatando che la pioggia della notte ha reso l'interno un bel pantano, e con il freddo incombente, stare tutto il giorno gelati sotto la neve sarebbe diventato un non-divertimento.
Si ripiega quindi a fare un giro di ritorno ispezionando le sorgenti, e facciamo ancora qualche ripresa al Rino di Predore, in vera piena: si è attivato tutto in zona, dal buchetto in parete a diverse vie laterali, compresa la cascata sopra l'ingresso della Ribollita (che ribolliva da paura).
La zona merita veramente un approfondimento.
 
L'appuntamento con Interstrato è solo rimandato, siamo sicuri che con un po' di lavoro, l'ipotesi di un nuovo accesso sia sempre più concreta.

max

martedì 23 ottobre 2012

Bueno 20-21 ott - Frollohill


Sabato sera siamo entrati verso le 19, Edo, Laura M, Dado, Rana, Andrea ed io, con destinazione Ramo Frollohill (settore più a monte dell'abisso). In vallettra incontriamo Nadia. Luca e Corrado che, entrati alla mattina uscivano dalla zona di Smeraldo per recupero bombole rimaste in loco per Salsa Rosa (Sifone Azzurro).
Il ramo di Frollohill non lo conoscono in molti, e ultimamente è teatro di scorribande spinte dal Dottor Ledo, Laura Benza & Co.. Già dai precedenti esploratorti le notizie non erano buone circa il tedio mentale del percorso, e le ultime descrizioni dopo la ripresa delle esplorazioni non erano da meno. Un settore dell'abisso che comunque ultimamente ci ha regalato ancora qualche centinaio di metri nuovi, compreso il massimo dislivello positivo oltre la quota dell'ingresso.
Le regioni a monte di Bueno hanno tutte le relative prosecuzioni ferme su vie che vanno, tra risalite e svuotamento di cunicoli allagati, e quindi ogni volta possono regalare nuovi metri di esplorazione. Verso l'alto ci mancano più di 500 metri....
Stavolta erano previste almeno due risalite, poi mancavano dei tratti da rilevare.
Vista l'asprezza del percorso che ci attendeva, decidiamo di allungarlo, passando da Portorotondo, giro a Portobello e poi risalita dal grande meandro che porta all'imbocco di Frollohill.
Il meandro in questione misura circa 1 km e prosegue sempre in misure che variano dal metro ai 30 cm, con altezze anche sugli 8 metri. In fondo scorre il solito rivolo e le pareti caratterizzano il nome perchè si sbriciolano ad ogni passaggio.
Ovviamente bisogna spesso stare alti, quindi scivolate, botte, gomitate, porconi perchè si incastra il sacco, sono all'ordine del minuto.
Un vero tedio mentale e fisico, che termina circa 3 ore e mezza dopo.... infinito a tratti....
Comunque si arriva in zona esplorativa e tentiamo subito le risalite, che si presentano un po' dubbie: condotta e passaggino ci sono, ma la zona è marcissima. Si fa un the prima di cominciare.
La prima risalita (circa 10 m) la fa Dado, che raggiunge una condotta, ma dopo passaggio senza imbrago di Rana... stringe.
La seconda risalita la prova Andrea, ma oltre a portare in un passaggio angusto, si sviluppa lungo un crostone di parete scollata, e quindi a pochi metri dalla fine, valutiamo sia meglio indietreggiare.
La parte alta quindi non va, anche se da una stretta prosecuzione arrivava aria inversa...
Va molto meglio quando Andrea estrae lo spumante per festeggiare il compleanno (AUGURIIIIII!!!!!): ottimo carburante il prosecco, per rifare il meandro all'indietro...
Lungo la strada del ritorno, Rana e Dado proseguono l'esplorazione di un bivio, trovando ancora metri e altri bivii, fermandosi sotto una poderosa frana che potrebbe essere vicina all'esterno... (altro posto da tentare con l'Arva!).
Purtroppo non eseguiamo il rilievo, ma risultano circa 150 metri nuovi da aggiungere.
Il percorso a ritroso del chilometrazzo meandriforme ci richiede circa 4 ore.... minchia, un meandro stretto per 4 ore!!! ci organizzerei un corso di "Tecniche di meandro e filosofie di controllo mentale".
Difficile amarlo... ma magari a lungo andare si riesce anche a volergli bene...
In ogni caso il giro in generale è tosto e usciamo 22 ore dopo, utilizzando la giunzione ad anello che permette di scendere il P86 e finire sopra i tubi del P25 in breve tempo.
Complimenti alle mazzate che si son presi "La banda di Edo e Lalla" nell'alleggerire a martellate le pareti, a Dado e Andre che risalgono anche nella MEGDA, e a Rana che nel meandro ha cantato per due ore di filato!!!
All'interno la circolazione idrica è in leggero aumento: il fiume di Non-Ostante è il doppio del mese scorso...
Spettacolo come sempre!!
max

sabato 6 ottobre 2012

uscita Bueno 29-30 settembre

 

Di seguito le gesta dei 4 ardimentosi che sabato scorso si sono addentrati in Bueno con lo scopo di recuperare parte del materiale rimasto al campo dopo l'immersione di fine agosto. Il materiale che eravamo stati "incaricati" di recuperare era, in sostanza: 3 bombole (2 piccole, 1 grande), più sacchi spazza possibili, eventualmente batterie trano parzialmente scariche. 

Ci troviamo sabato mattina verso le 9:30 in piazza a Fonteno io (Grip), Fabio, Livio, Andrea.

Veloce caffettino al bar e giù in valletta. Piove, e neanche pochissimo. Che palle. Per evitare di entrare in grotta già lavati decidiamo di dividerci: Fabio e Livio si vanno a cambiare in casetta portandosi gli zaini, io e Andrea sfruttiamo il Safari come cabina armadio, infine dopo un poco ci troviamo tutti davanti all'ingresso. Siamo sostanzialmente scarichi: ognuno ha un sacco a testa, ma solo con il materiale personale (bidoncino con cibo e batte) e un po' di acque, più qualche vestimenti da lasciare al Camping Collosso. Insomma siamo leggeri come raramente capita...

Fatto sta  che entriamo verso le 11:30 e in 3 ore secche siamo al Campo...sinceramente nemmeno stanchi. Se consideriamo che abbiamo sostato circa 20 minuti in attesa che Fabio rimettesse in sicurezza l'armo sul pozzo subito dopo Mastodont...il fatto è che eravamo così leggeri che sulle corde volavamo...

La situazione idrica Buenica era medio-alta: niente di allarmante, sia chiaro, ma diciamo che ci si bagnava. Dopo una pausa di un'oretta buona per mangiare e riosservare da vicino i più grandi capolavori del Porfidismo moderno, ci incamminiamo verso la Straforra. L'acqua sta aumentando, segno che probabilmente fuori piove.

Piccola nota personale: era un bel pezzo che non andavo al Sifone, e non avevo ancora avuto occasione di testare ed osservare le macchinazioni progettuali...la Straforra ora è comoda come il lungolago di Iseo, possono transitarvi anche famiglie con bambini e passeggino. Corde, pedalini, appigli, gradini metallici: insomma fatica praticamente azzerata, e rischio di bagnarsi pure...e tempo di percorrenza quasi dimezzato. Notevole.

Non vi dico il mio stupore quando ho visto la famigerata altalena Pedraliana (con tanto di seduta in centro lago per l'assistente!!!) per non parlare del mensolone Corradiano modello "tapparella dismessa", mancava solo il baracchino dei gelati e il tizio che affitta gli ombrelloni...spettacolare!!! 

Recuperate le 2 bomboline che giacciono al Sifone (e dopo un po' di menate per dubbi su cosa prendere o non prendere...ad esempio le pinne, andranno prese o no??? Le 2 bombolone appese qua...siamo sicuri che non vadano prese??? E così via...) e dopo una bella mezzoretta ridanciana, i 4 birichini si rincamminano al Camping Collosso. Andrea conferma la sua vocazione da regista fotografo e immortala frammenti di oscurità buenica, chiedendoci di fermarci a metà forra, di illuminare la cascata, ecc.. E' talmente rapito dalla cinepresa che chiede a Fabio di fermarsi mentre sta risalendo il P15 sotto al campo, in gran parte lavato dalla nebulizzazione della cascata!!! 

Arriviamo al campo ilari e birichini più che mai, piccola sosta relax e poi ci dedichiamo al compattamento della spazza...ben 5 sacchi giacciono lì. Di violenza riusciamo a compattare così tanto le spazze varie che ripartiamo così organizzati: io e Livio bisaccati ma più leggeri, Fabio e Andrea con le bombole ma monosaccati. Insomma siamo alle solite!!! Mai una volta che si esce davvero vuoti!!! Fatto sta che di tutte le cose che si dovevano prendere, solo un sacco spazza è rimasto laggiù...quindi bene così.

Con un ritmo buono ma inframmezzato da tutte le canoniche pause fossile-fate-cima P50-cima P18, usciamo in poco meno di 6 ore, decisamente bagnatici (il tubo al P50 si attivava ogni 2 minuti). Per fortuna quando usciamo non fa freddo e praticamente non piove. Sempre affascinante ed emblematico constatare che, mentre dentro ti lavi, la valletta è praticamente asciutta...se non è carsismo questo...

E' ormai mezzanotte e mezza, l'umore è ottimo perché, come al solito, il divertimento è stato tanto, Bueno bagnata è sempre spettacolare, e inoltre abbiamo portato a casa l'obiettivo. Le cazzate si sprecano e, quando dal Safari partono alcuni vecchi classici degli AC/DC a palla, vi dico solo che io e Livio ci ritroviamo sul ponticello a fare headbanging fingendo di essere bassista e chitarrista di un gruppo rock che fa musica di merda, il cui nome inizia con la lettera "Z" (qualcuno forse capirà di che gruppo si tratta...)...intanto Fabio fa il verso ad Angus Young saltellando nella valletta mimando il celeberrimo passo dell'anatra di Chuck Berry!!! Se non è speleologia questa!!!

Ripartiamo con il fuoristrada sostanzialmente pieno di sacchi "Z" (=spazza) in un putiferio di sacchi neri...io sono così allegro che quando accendo la macchina per alcuni secondi non capisco da dove provenga una forte luce che illumina a giorno l'abitacolo della vettura...ah cazzo, il mio spark è ancora sulla testa, ACCESO!!!

Arriviamo in piazza a Fonteno verso le 2 di notte, saluti, scambio, di sacchi "Z", attrezzature e zaini vari e via, a casa.

 

LASSESSORGRIP