martedì 23 ottobre 2012

Bueno 20-21 ott - Frollohill


Sabato sera siamo entrati verso le 19, Edo, Laura M, Dado, Rana, Andrea ed io, con destinazione Ramo Frollohill (settore più a monte dell'abisso). In vallettra incontriamo Nadia. Luca e Corrado che, entrati alla mattina uscivano dalla zona di Smeraldo per recupero bombole rimaste in loco per Salsa Rosa (Sifone Azzurro).
Il ramo di Frollohill non lo conoscono in molti, e ultimamente è teatro di scorribande spinte dal Dottor Ledo, Laura Benza & Co.. Già dai precedenti esploratorti le notizie non erano buone circa il tedio mentale del percorso, e le ultime descrizioni dopo la ripresa delle esplorazioni non erano da meno. Un settore dell'abisso che comunque ultimamente ci ha regalato ancora qualche centinaio di metri nuovi, compreso il massimo dislivello positivo oltre la quota dell'ingresso.
Le regioni a monte di Bueno hanno tutte le relative prosecuzioni ferme su vie che vanno, tra risalite e svuotamento di cunicoli allagati, e quindi ogni volta possono regalare nuovi metri di esplorazione. Verso l'alto ci mancano più di 500 metri....
Stavolta erano previste almeno due risalite, poi mancavano dei tratti da rilevare.
Vista l'asprezza del percorso che ci attendeva, decidiamo di allungarlo, passando da Portorotondo, giro a Portobello e poi risalita dal grande meandro che porta all'imbocco di Frollohill.
Il meandro in questione misura circa 1 km e prosegue sempre in misure che variano dal metro ai 30 cm, con altezze anche sugli 8 metri. In fondo scorre il solito rivolo e le pareti caratterizzano il nome perchè si sbriciolano ad ogni passaggio.
Ovviamente bisogna spesso stare alti, quindi scivolate, botte, gomitate, porconi perchè si incastra il sacco, sono all'ordine del minuto.
Un vero tedio mentale e fisico, che termina circa 3 ore e mezza dopo.... infinito a tratti....
Comunque si arriva in zona esplorativa e tentiamo subito le risalite, che si presentano un po' dubbie: condotta e passaggino ci sono, ma la zona è marcissima. Si fa un the prima di cominciare.
La prima risalita (circa 10 m) la fa Dado, che raggiunge una condotta, ma dopo passaggio senza imbrago di Rana... stringe.
La seconda risalita la prova Andrea, ma oltre a portare in un passaggio angusto, si sviluppa lungo un crostone di parete scollata, e quindi a pochi metri dalla fine, valutiamo sia meglio indietreggiare.
La parte alta quindi non va, anche se da una stretta prosecuzione arrivava aria inversa...
Va molto meglio quando Andrea estrae lo spumante per festeggiare il compleanno (AUGURIIIIII!!!!!): ottimo carburante il prosecco, per rifare il meandro all'indietro...
Lungo la strada del ritorno, Rana e Dado proseguono l'esplorazione di un bivio, trovando ancora metri e altri bivii, fermandosi sotto una poderosa frana che potrebbe essere vicina all'esterno... (altro posto da tentare con l'Arva!).
Purtroppo non eseguiamo il rilievo, ma risultano circa 150 metri nuovi da aggiungere.
Il percorso a ritroso del chilometrazzo meandriforme ci richiede circa 4 ore.... minchia, un meandro stretto per 4 ore!!! ci organizzerei un corso di "Tecniche di meandro e filosofie di controllo mentale".
Difficile amarlo... ma magari a lungo andare si riesce anche a volergli bene...
In ogni caso il giro in generale è tosto e usciamo 22 ore dopo, utilizzando la giunzione ad anello che permette di scendere il P86 e finire sopra i tubi del P25 in breve tempo.
Complimenti alle mazzate che si son presi "La banda di Edo e Lalla" nell'alleggerire a martellate le pareti, a Dado e Andre che risalgono anche nella MEGDA, e a Rana che nel meandro ha cantato per due ore di filato!!!
All'interno la circolazione idrica è in leggero aumento: il fiume di Non-Ostante è il doppio del mese scorso...
Spettacolo come sempre!!
max

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