sabato 14 gennaio 2017

Nueva Vida: ancora a Eziokhane

  

Sabato verso le 14 siamo entrati in Nueva Vida, Nicola e Max. 

Anche a questo giro, era impossibile portare sacchi smilzi, e quindi, a parte il freddino e la neve, già in sede si prospettava il calvarietto della giornata, visto che l'obiettivo era di proseguire verso l'altro nel settore di Eziokhane. 

L'ingresso aspirava talmente tanto da gelare ogni singola parte del corpo, ma in compenso non c'era fango nella strettoia... 

Durante il tragitto, abbiamo testato il nuovo modello di Gopro5, in modo da far vedere a tutti i risultati di questo aggeggino.  Ma importante era far vedere anche i rami ostici di Eziokhane, per chi non li conosce. 

Arriviamo in loco in quasi 5 ore. E questo la dice lunga considerando un ritmo abbastanza rapido in due.

Purtroppo con qualsiasi sacco, é proprio un giro estenuante, non solo fisicamente, perché si impiglia ogni cosa, comprese le stringhe degli scarponi. Il passaggio di sacchi pesanti a mano, implica serie di imprecazioni colorite a raffica. Chi mai dovesse farci un giro, capirà quindi l'origine del nome dato all'inizio... 

Il luogo ultimo, si chiama Eziosporco perché intercetta uno scarico di liquame di origine animale che purtroppo rende le acque imbevibili fino a C'Attivo (dall'ingresso ai Tre Fiumi invece l'abbiamo bevuta). Siamo poche decine di metri sotto la Cascina Ca' Rossa. 

L'ultima volta ci siamo fermati sotto un camino da 10 metri circa. Essendo su faglia, le pareti fanno pietà, e quindi arrampichiamo una grossa concrezione e da lì tento un traverso in parete tutta su colata da prendere con estrema leggerezza. Con sei rinvii riesco a raggiungere la sommità e dopo pochi metri e un bivio, entro in una sala (Sala degli Illusi) con almeno 5 vie che vanno dovunque. 

L'illusione é che si verifichi la mia personale gurata, ovvero di beccare gli arrivi di tutti gli ingressi del Sicolo (ma era troppo presto per questo....). Altro obiettivo, era di salire una trentina di metri circa di dislivello, per raggiungere e superare la soglia dei 700 metri di dislivello dell'intero sistema. 

Le vie sono strane, e il posto pure.  Innanzitutto perdiamo il vento pazzesco (da ricercare fino alla Sale della Malleanza), e addirittura alcune di queste vie nuove iniettano aria gelida nell'abisso. 

Vediamo le varie vie:                                                                                                                                     1 - La prosecuzione della faglia, che va verso il Sicolo é in frana. Si può sbancare, ma è un lavoro delicato.                                                                                                                                                         2 - Un meandro in arrivo (Meandro Fiùuuu!), termina su sifone (il Sifoncello dei Ragazzi) che volendo è anche fattibile da uno speleosub (Fabryyyyyyy!), ma il posto fa un po' schifino (abbiamo le riprese però...). Nello stesso meandro ci sono due vie laterali (3-4) da disostruire, una di queste è in sabbia, l'altra fa intravedere un grosso ambiente oltre.                                                                                               5- Poi nella sala c'è un camino, di circa 7 metri, da cui arriva acqua. Bisogna considerare che il periodo è secchissimo, mentre penso che in regime normale il posto sia un bellissimo colabrodo bastardo anche.   6 - Un altro meandro prosegue per qualche decina di metri poi stringe.                                                     7 - Un quarto meandro ci fa salire fino ad un'altra saletta: in alto un camino (8) spara acqua (ed é da fare).                                                                                                                                                               9 - La risalita fossile la superiamo con la tecnica cow-boys (ovvero lancio con lazo, ancoraggio su stalagmite e salita in doppia), e saliamo ancora 10 metri in una condotta superconcrezionata, ma occlusa da una frana sabbiosa (in cui va un po' d'aria). 

Esaurito il tempo per il ritorno (alla mattina di domenica mi aspettava l'assemblea GSVI con pranzo a questo punto mooolto gradito), e quindi verso le 3 di notte, decidiamo di uscire, possibilmente correndo.

Recuperiamo una marea di materiali compresa la dinamica, e usciamo con il terso sacco (nominato Bravissimo, visto che qualche salto lo ha fatto volando). 

Facile comunque pensare di correre lassù. Praticamente impossibile da realizzare. 

Comunque in "discesa" posso dire che il percorso è un attimo più gestibile sui tempi. Purtroppo Bravissimo mi cade proprio nell'ultimo pozzo prima di uscire (quello traversato), e quindi viene promosso a "Bastardissimo" che ora è lì da recuperare. Usciamo verso le 6 di mattina, con circa 130 metri nuovi in saccoccia e il dislivello generale del sistema a 776 metri (nel precedente calcolo, ho sbagliato i dislivelli). 

Il tragitto di ritorno da Sbregone in su attualmente é parecchio gelido, e all'ingresso il vento ammazza se per caso si é sudati o bagnati. Neve e gelo esterni ci hanno obbligato a fare un tè sul cruscotto,altrimenti eravamo veramente incartapecoriti. Credo che lo ricorderemo sempre quel tè al ginseng...

Il ramo ovviamente nasconde di tutto, dalla descrizione lo si comprende, e lungo il percorso di Eziokhane ci sono almeno altre 3 grosse vie da esplorare in risalita e con ambienti notevoli da  raggiungere. Nella zona nuova, tutti i cunicoli laterali e le risalite sono ovviamente da fare, compreso il sifoncino. 

Max 



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