lunedì 22 luglio 2013

Nueva Vida: si esplora il Ramo Cayenna. Nuovo fondo a -395 m



20/21 luglio 2013



Sabato pomeriggio siamo entrati in Nueva Vida. Max, Kraus, i bresciani Pòta, Vichy, Benji e Maukal da Milano.
L'intento era di scendere il ramo attivo presentato a Speleonotte 2013, e vedere dove sarebbe sprofondato.

Si entra quindi svolazzando veloci. La belva é a riposo e si presenta asciutta e silenziosa. E ventosissima.

Troppa la curiosità di vedere se sotto l'ultimo salto ci fosse realmente il forrone. 
C'Attivo: P10 prima del ramo stretto - Foto: M. Pozzo
Con la bora che rinfresca il sudore, si entra in C'Attivo, che ha il suo collettore veramente innocuo (oggi...).
L'attivo, nel ramo fermo a -220, dopo un P12 si schiaccia e si ridimensiona. 

Immediatamente tutta la struttura restringe.
Possibile? Era enorme... 
Matteo verifica se l'attivo stringe. E sembra che l'aria non vada giù da quella parte. Lateralmente però, da una condotta forzata arriva un vento forte.
Allora scartiamo l'attivo perché sembra infognarsi, e noi siamo sicuri di trovare ambienti grossi. 
Vogliamo ambienti grossi anche oggi.
Ci tuffiamo tutti lì. Nella condottina ventosa.
Vento violento e misure da freatico di  1 x 1,5 metri. L'eco sembra presagire la partenza di cose più ampie davanti. Qualche invasato dice di riconoscere gli odori di Bueno...
Dopo circa 100 metri, una saletta (Bidet del Pescatore) e poi inizia il delirio: il Meandro Emorroidale, che assieme a tutto il resto darà il nome al Ramo Cayenna. 
Stretto. 
Infinito.
Ispido.
Le sinuose forme di Nueva - Foto: M. Mannone
Ogni tanto qualche salto regala dei bei pozzetti, P5, P10, P15, ma poi sotto, lo stretto prosegue in meandro dove la roccia accarezza quasi sempre la persona (e in parecchi punti c'erano discreti castighi...).
Dopo circa mezzo km, assolutamente inappropriato per l'area carsica (strettoie? diaframmi?), seguiamo ancora il vento in faccia in passaggi "a pelle", fino a scendere un P33 maestoso (almeno 15x20 larghezza), Il Salone del Menarca Maschile, con alla base enormi macigni di concrezione striati, da far sbigottire. Sia per le forme che per i colori.
Siamo a -395.

Ci si ciba con il poco portato fin lì: tutto razionalizzato per passare le decine di strettoie.
Polvere di biscotti e panino acquatico. Poca acqua. Prosciugheremo le pozze.
C'Attivo: Meandro
Foto: M. Pozzo

Cerchiamo ancora il vento, perché da qualche parte deve arrivare: é sicuramente  sotto la frana, e quindi si va ancora a ravanare. Sotto i macigni, la via stretta riprende su faglia. Benji si infila più in basso e la percorre: é stretta, e a valle prosegue in ambienti allagati ma con forte vento in arrivo. Il martirio continua da lì.
A monte del Salone del Menarca, l'aria sale sempre lungo faglia semi fossile. E nemmeno stretta.

La galleria aspetta ancora di essere vista. Bisogna abbassarsi un po' e in vaschette bagnate per almeno 20 metri. Molta aria sale in questa diramazione, quindi darà ancora risultati.

Con il materiale centellinato, inutile proseguire e fare ancora "cose in libera": ci é bastato così. Il ritorno poi é tutto da sistemare e anche il rilievo diventa obbligatorio e fondamentale se si vuol dormire tranquilli, perché perdiamo un po' le idee: di sicuro promette di essere un martirio e di mangiarci un po' di ore.
Pareti adornate da fossili in perfetto stato
Foto: M. Calise

I salti lungo il percorso di ritorno vengono sistemati molto bene dai bresciani, mentre il rilievo regala 699 metri di ramo nuovo, molto impestato, che richiede parecchio tempo e attenzione lungo tutto il percorso.
24 ore di punta: usciamo nel pomeriggio di domenica.
Quando finalmente usciamo da Cayenna, non resistiamo a dare un'occhiata alla prosecuzione dell'attivo, e con la scusa del rilievo é semplice inventare motivazioni che bypassino la stanchezza...
Verifichiamo almeno che non ci voglia subito una muta.
Kraus si infila ancora tra due pareti, sposta un grosso diaframma e passa, e dopo ulteriori 30 metri per nulla larghi, l'attivo riprende con un pozzo (3x3 m)... ancora da scendere.
Tutto il collettore va lì dentro, ed é facile immaginare che in regime di piena sia la muerte...
Sotto sembra che la forra sia allagata ma ampia (l'abbiamo vista bene... ma incrociamo le dita).

Abisso Nueva Vida al 21 luglio 2013 - Archivio Progretto Sebino


Si viaggia da ogni parte.
Siamo dentro la montagna... che figata.
Bella botta!
Nueva si porta a 4.654 metri e Bueno é ancora lontano.

Max


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