mercoledì 26 settembre 2012

Zio 22-09-2012

 

Questo week Io e Laura siamo andati a scavare allo Zio spinti dall'ultima immersione di Luca.

Siamo entrati sabato sera dopo aver segnato con del nastro il percorso per arrivare all'ingresso.

Ora nessuno può più dire "non ho trovato l'ingresso".

L'abbiamo fatto perché sapevamo che domenica mattina sarebbe entrato il Vez con Filippo un nuovo adepto ai lavori pesanti []==[]fa ginnasticae non volevamo fargli sprecare energie preziose alla ricerca dell'ingresso perduto...:-/ confuso:::^^::: caldo

Scendendo abbiamo sistemato l'armo iniziale di Abram e tolto gli insidiosi tranci di corda cartonata che potevano recare danno.

Arrivati sul fondo abbiamo cominciato a scavare verso mezzanotte alternandoci: chi nel buco e chi sopra a tirar su secchi con il paranco.

La situazione era stimolante dal punto di vista Eolico, un po' meno dal punto Fanghifero.

Abbiamo scavato cercando di scendere verticalmente anche se l'acqua e la poca aria va e viene dal centro pozzo.

Praticamente l'obbiettivo è di bypassare uno strato di fango, acqua e sassi senza andarsi a infilare sotto quello spaventoso crollo rischiando di fare la fine del topo.

Abbiamo scavato di continuo fino alle 8 circa con due pause teo caldo e biscotti, io mi sono anche addormentato 20 minuti con una paglia in bocca mentre aspettavo di tirare su il secchio.

Se si vuole pensare di seguire la direzione di scorrimento dell'acqua e dell'aria bisogna cominciare a portare qualche puntello da cantiere di quelli per armare le solette anche se non credo ne esistano di misure inferiori ai due metri.

Secondo me ci si può spostare anche dopo e più frana, mezza concrezionata, si ha sulla testa e meglio è dal punto di vista strutturale.

Lo scavo è comunque arduo...ma noi non abbiamo intenzione di mollare.

Continuando la descrizione della gita, verso le 9 abbiamo intrapreso la strada del ritorno, buttando sempre un occhio alle prossime modifiche sugli armi esistenti per migliorarne (come sempre) la sicurezza e la facilità di manovra.

Alle 9.45, sentendo l'inconfondibile voce del Vez che descriveva la grotta e spiegava a Filippo come muoversi in cima al pozzo,abbiamo atteso il loro arrivo alla base dell'ex fondo dove c'è la pozza che ormai troviamo vuota ogni volta che entriamo.

Ci si saluta, gli ricordiamo come affrontare le 3 strettoie che mancano per raggiungere il pozzone, facciamo due risate e poi usciamo.

Sempre bello incontrare gente sotto terra.

Alle 11.30 siamo alla macchina dopo aver percorso il sentiero facendo ben attenzione ad eventuali cambiamenti morfologici senza risultati.

Edo & Laura

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