mercoledì 7 dicembre 2011

Campo 2-5/dicembre/2011

 

 

Prologo

Finalmente la fatidica data di attacco al grande camino inviolato di Carrigo.

L'aspettavo da qualche anno....

E' un pozzone, con cascata notevole, stimato sui 40 metri e largo più di 10. Una bestia. Fermo lì da un po', nel settore più lontano del ramo del fondo (escluso Fangùl).

Impostato su una forra in faglia altissima, quasi 200 metri. Per ora ne abbiamo risaliti 160, tra forre e camini.

Lassù c'é l'ignoto totale, e si può salire per parecchio perchè sopra c'é tanto monte, quasi 800 metri: è quindi una campagna esplorativa che val veramente la pena da portare avanti, pur essendo impegnativa ci darà grosse soddisfazioni.

Comunque venerdì sera, verso mezzanotte si entra: Laura R., Rana (all'anagrafe Gritti Giovanni), Max.

Al campo base andiamo a dormire alle 4.20, con l'intenzione di riposarci un po', svegliandoci in mezza mattinata.

Capita però che non abbiamo sveglie funzionanti, nè orologi con sveglie.... o meglio, così è parso a noi....

Quando Laura esce dalla tenda e legge sulla sveglia nuovamente le 4.20, pensiamo che la sveglia comprata da un cinese, sia veramente fuori uso.

Prima preoccupazione: senza orologi, come faremo a sapere quando uscire? Boh!

Dopodichè il colpo di scena... la sveglia funziona... un altro orologio conferma.....ABBIAMO DORMITO DODICI ORE!!!!!!!!

La risalita tanto attesa, quasi quasi rischia di sfumare: per arrivare al camino ci vuole circa un ora e mezza dal campo...

Non possiamo che fare colazione con due bei piatti di tortellini scaduti a fine agosto, e volare.

IMG_3096

Riusciamo a portare a Carrigo parecchio materiale, sia per risistemare l'armo la prossima volta, che in previsione di future esplorazioni.

La cascata non è corposa stavolta, e quindi, seppur tardissimo, iniziamo la risalita.

Nel frattempo Laura sistema una tendina ristoro, perchè il posto è ventosissimo e nebulizzante: si bagna tutto...

Con il laser valutiamo il camino, che alla fine è un bel 40, e iniziamo le danze risalitorie.

Devo fare una nota di plauso al mitico Rana, che decide di imparare a risalire per la prima volta proprio in un mostro del genere.

Rana sale, velocemente e anche bene. Supera il tratto peggiore, quello sotto vento e acqua.

In circa due orette sale almeno venti metri.

Da lassù si può valutare bene quanto manca, e vedere che in alto c'è un gran bel buco nero da cui esce il fiume.

Ci fermiamo qua. Sapendo che se non avessimo poltrito, saremmo arrivati in cima in una volta sola.

Comunque soddisfattissimi.

Tanto tra una settimana la portiamo a termine....

Lasciamo in loco tutto.

La domenica, rassettiamo per bene il campo in vista della prossima immersione di Luca, e quindi partiamo verso le 15, uscendo perfettamente quattro ore dopo.

Apprezzatissimo il gran lavoro dei ragazzi della notte, che hanno risistemato il tubo sul P25, che ora non bagna proprio più.

Massimo

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