lunedì 3 gennaio 2011

Immersione 02-01-11

 

Nel prosieguo della ormai vastissima ricerca condotta dal Progetto Sebino nell'area omonima, è da un po' di tempo che ci si dedica alle esplorazioni speleosubacquee, forti e onorati della presenza del mitico Luca Pedrali, che piano piano si sta godendo decine di metri di risorgenze vergini.

Dopo l'importante risultato ne La Ribollita (175 metri di sviluppo, fermi in salone aereo e sotto cascata...), abbiamo deciso di terminare il 2010 con un poderoso scavo a La Ribollita, storica fuoriuscita d'acqua del Fiume Rino di Predore.

Il corso d'acqua fuoriesce in parete da una stretta condotta, e in periodi piovosi supera di gran lunga il metro cubo al secondo.... questo perchè nella valletta soprastante, 5 metri di dislivello più sopra, ribolle a dismisura dal suolo dando vita a un troppo pieno di tipo valclusiano di dimensioni veramente notevoli.

La ricerca di un'eventuale cavità che collegasse a queste acque, da decenni, non ha mai regalato nulla. Il fiume va in carico dopo circa tre giorni di pioggia...

Lo scavo preliminare di qualche mese fa, aveva dato luce ad un pozzo di 5 metri, con vasca sottostante... solo uno speleosub avrebbe potuto sondarla.

Negli ultimi tempi, il pozzo è sempre risultato pieno d'acqua, sia per le piogge, che per lo scioglimento delle nevi.

L'ultima ondata di freddo ci ha permesso comunque di tentare la rimozione della frana soprastante, composta da massi ciclopici.

Il 31.12, tramite uso di Tirfor (si scrive così?), sono stati spostati massi di oltre tre tonnellate, nonostante fossero praticamente sottacqua, con la Ribollita in piena attività.

La mattina del 02.01, cioè oggi, azione corale di mezzo Progetto: le acque sono scese fino a permetterci di allargare il pertugio iniziale (50 cm x 50 cm) in piena frana, praticamente un tombino.

A parte lo sgomento nell'osservare un'ondata che ha fatto praticamente risalire le acque di oltre un metro per poi ridiscendere (tutto in quattro ore!), dopo aver sistemato alla "bell'emeglio" la frana, il mitico Luca Pedrali si è deciso ad entrare.

Scende in piena verticale per 11 metri in acqua torbida e con scarsa visibilità in un ambiente almeno di 3x4 metri, fino ad incrociare un flusso d'acqua "che sale" con visibilità ottima. Intravede sotto parete il passaggio e si infila... laminatoio inclinato, scendendo controcorrente fino a -15 metri e con piena visibilità fino ai - 20 metri.

A questo punto rientra per organizzare la prossima immersione con una diversa disposizione delle bombole: il laminatoio è largo oltre 5 metri, ma alto 80 cm con sabbia sul fondo che tende a seguirlo man mano si scende. Sulle pareti, concrezioni...

Euforia totale!!!

L'idea è che vista la disposizione degli strati, questa risorgenza regalerà notevoli profondità oltre a una lunga esplorazione in pianta... la speranza è di addentrarsi dentro le viscere del Monte Bronzone, importante spartiacque locale.

A Luca non si può che battere le mani, oltre ai complimenti per lo scavo-massacro a tutti i soci del Progetto Sebino.

Massimo Pozzo

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